Il Mississippi ha abolito la schiavitù
Lo ha fatto ufficialmente 10 giorni fa, 150 anni dopo lo storico voto del Congresso: anche stavolta per merito di Lincoln, ma stavolta parliamo del film
Come sanno bene gli appassionati di storia americana, ma soprattutto i milioni di persone che hanno visto al cinema il film Lincoln di Steven Spielberg, la Camera degli Stati Uniti dichiarò fuori legge la schiavitù con uno storico e combattuto voto il 31 gennaio del 1865. Il 13esimo emendamento alla Costituzione, che contribuì a riportare la pace tra gli Stati del Nord e quelli del Sud, fu ratificato nei mesi seguenti da 27 stati su 36, rendendo effettivo il provvedimento nella seconda metà di dicembre dello stesso anno. Due dei nove stati rimanenti che facevano parte dell’Unione (il resto erano ancora territori) ratificarono l’emendamento entro la fine del 1865, mentre per Florida, Iowa, New Jersey, Texas, Delaware, Kentucky e Mississippi furono necessari tempi più lunghi.
L’ultimo stato a ratificare l’emendamento fu proprio il Mississippi nel 1995, a 130 anni dalla sua adozione, ma solo qualche settimana fa si è scoperto che, a causa di una mancata comunicazione, la decisione non era mai stata ufficializzata presso la National Archives and Records Administration (NARA), l’agenzia indipendente che si occupa di registrare e rendere consultabili i documenti governativi e amministrativi negli Stati Uniti. La scoperta, si è saputo in questi ultimi giorni, è stata resa possibile proprio grazie al film di Spielberg sulla vita di Lincoln e a un paio di docenti universitari.
Nel novembre del 2012, Ranjan Batra, un professore associato di neurobiologia e scienze anatomiche presso la University of Mississippi Medical Center, andò al cinema per vedere Lincoln. Il film gli piacque molto, tanto da spingerlo ad approfondire le proprie conoscenze su che cosa avvenne dopo l’approvazione del 13esimo emendamento nell’Unione. Consultando un sito dedicato alla Costituzione statunitense, Batra scoprì che tra gli stati che avevano respinto la ratifica dell’emendamento c’era anche quello in cui viveva lui da quattro anni, dopo essersi trasferito dall’India: il Mississippi.
Lesse che gli altri stati che non avevano ratificato l’emendamento lo fecero negli anni seguenti, il Delaware nel 1901 e il Kentucky nel 1976, per esempio. Vicino alla data di ratifica del Mississippi, il 1995, notò la presenza di un asterisco che indicava la mancata ufficializzazione della decisione perché non era stata mai comunicata agli Archivi centrali. Il giorno dopo, al lavoro, Batra parlò della scoperta fatta la sera prima con un collega dell’Università, il ricercatore Ken Sullivan.
Sullivan, che a differenza di Batra era negli Stati Uniti nel 1995, raccontò di ricordare il voto di quell’anno per ratificare il 13esimo emendamento. Fece qualche ricerca per conto proprio e successivamente si mise in contatto con gli uffici degli Archivi nazionali, ricevendo la conferma che il Mississippi non aveva mai formalizzato ufficialmente l’emendamento che aboliva la schiavitù. Dagli impiegati degli Archivi si fece anche spiegare quali passaggi fossero necessari per colmare la mancanza.
Qualche giorno dopo anche Sullivan andò al cinema per vedere Lincoln e rimase molto colpito, alla fine del film, nel vedere a quante persone fosse piaciuta la ricostruzione storica e quanto fossero fiere per il risultato ottenuto da Abraham Lincoln per abolire la schiavitù in tutta la federazione. Provò dispiacere pensando che il suo stato non avesse mai completato tutta la procedura per ufficializzare la fine della schiavitù. Proprio il Mississippi, dove per decenni avevano lavorato centinaia di migliaia di schiavi neri nelle piantagioni di cotone.
Nel 1995 la proposta di ratificare il 13esimo emendamento era stata presentata in Senato dal senatore democratico Hillman Frazier e aveva fatto il proprio corso in Senato e Camera del Mississippi con relative approvazioni. I parlamentari votarono all’unanimità, anche se ci furono alcune astensioni. L’ultima sezione della risoluzione diceva esplicitamente che il Segretario di Stato avrebbe dovuto inviare una copia della legge agli uffici federali competenti, ma la cosa non fu mai fatta e le cause per questa mancanza ancora oggi non sono chiare.
Dopo avere visto il film di Spielberg, Sullivan si è dato da fare per ottenere una copia della risoluzione votata nel Mississippi nel 1995. Si è messo in contatto con l’attuale Segretario di Stato, che ha accettato di farsi carico della parte burocratica per rendere ufficiale la ratifica. Il 30 gennaio scorso una copia della risoluzione del 1995 è stata inviata agli uffici federali, che il 7 febbraio 2013 hanno comunicato di avere ricevuto la documentazione, cosa che di fatto ha portato alla formale ratifica del 13esimo emendamento da parte del Mississippi. L’ultimo Stato ad avere ratificato l’abolizione della schiavitù nella storia degli Stati Uniti.