Perché uccidono i medici anti-polio
Dopo 12 lavoratrici uccise venerdì in Nigeria, questa notte sono stati ammazzati 3 medici: c'entrano la superstizione, l'islamismo fanatico e la CIA
Tre medici nordcoreani sono stati uccisi questa notte in Nigeria. Due dei medici sono stati trovati con la gola tagliata. Il terzo è stato decapitato. Nessuno ha ancora rivendicato l’attacco, ma secondo le prime ipotesi gli assassini sarebbero collegati alla setta estremista islamista Boko Haram. Il gruppo è indicato come il responsabile anche degli attacchi in cui venerdì sono state uccise 12 volontarie che si occupavano di vaccinare i bambini nigeriani contro la poliomielite.
Gli attacchi contro i medici occidentali che praticano vaccinazioni, in particolare quelli contro la poliomielite, non sono nuovi. A dicembre in Pakistan, alcuni estremisti avevano ucciso nove lavoratrici impegnate nella vaccinazione antipolio. I motivi sono vari e riguardano sia l’ostilità contro gli occidentali che contro i vaccini in particolare.
In Nigeria, da diverso tempo, la setta di Boko Haram ha cominciato ad attaccare, oltre a militari e forze di polizia del governo, anche civili, medici e volontari. In particolare la setta è ritenuta responsabile di numerose aggressioni alla comunità cristiana nigeriana. Il nome stesso della setta può essere tradotto con “l’educazione occidentale è proibita”. Il nuovo accanimento di questi giorni contro medici e lavoratori della campagna contro la poliomielite potrebbe essere spiegato con quello che è accaduto in Pakistan a dicembre.
Dopo molti anni di impegno nella vaccinazione, la poliomielite è ancora endemica soltanto in tre paesi: Pakistan, Nigeria e Afghanistan. In particolare, la situazione in Pakistan è migliorata molto nel corso del 2012. Ma la presenza dei medici impegnati nella campagna ha causato problemi in alcune zone tribali del Pakistan, dove la presenza di talebani pakistani è molto forte.
Alcuni mullah hanno sostenuto nelle loro prediche che la poliomielite viene causata proprio dai vaccini. Altri hanno parlato di un complotto occidentale per rendere sterile la popolazione musulmana. Alcune di queste affermazioni potrebbero essere state causate dal sospetto che un medico pakistano abbia utilizzato una falsa campagna di vaccinazioni come copertura per spiare Osama bin Laden.
Questo episodio è stato utilizzato da alcuni imam nigeriani nell’autunno scorso per dichiarare la campagna anti-poliomielite in corso in Nigeria come un complotto della CIA. Poco tempo dopo, due poliziotti nigeriani incaricati di scortare dei medici vennero uccisi da membri di Boko Haram. Ma è più che probabile che il riferimento all’operazione della CIA in Pakistan sia solo una scusa. L’ostilità di una parte del clero mussulmano nei confronti della vaccinazione è molto più antica.
Dieci anni fa il governo nigeriano sospese il programma di vaccinazione per 11 mesi. Alcuni religiosi avevano sparso la voce che con il vaccino veniva diffuso l’AIDS. Altri avevano sostenuto che fosse un programma per rendere sterili le giovani musulmane. Alcuni scienziati furono incaricati dal governo di svolgere delle analisi per confermare questi sospetti.
Ieri su Repubblica, il medico Alberto Cairo ha raccontato il suo timore che queste violenze possano diffondersi anche nell’unico paese che fino ad ora ne era rimasto immune: l’Afghanistan. Cairo è il delegato della Croce Rossa in Afghanistan, il terzo paese, insieme a Nigeria e Pakistan, dove la poliomielite è ancora endemica. Il lavoro dei medici e degli altri lavoratori nel paese è sempre stato pericoloso, ma gli operatori non venivano mai attaccati in quanto tali a differenza di quanto accade in Pakistan e in Nigeria. Fino ad oggi, scrive Cairo, c’è stata ostilità a volte: «Storie di ignoranza, mai di violenza».