
Due anni dopo la Primavera araba
Tunisia
È il paese in cui è iniziata la cosiddetta "Primavera araba", quando un ragazzo di 26 anni, Mohamed Bouazizi, si diede fuoco al mercato di Sidi Bouzid, il paesino in cui viveva. Era il 4 gennaio 2010. Seguirono giorni di grandi proteste di piazza. Il 14 gennaio il dittatore Ben Ali lasciò il paese, dopo 23 anni al potere. Nell'ottobre del 2011 si tennero le prime elezioni libere, vinte dal partito islamico moderato Ennahda. Ben Ali è in esilio in Arabia Saudita e a giugno del 2012 è stato condannato a vent'anni di carcere per “incitamento al disordine, omicidi e saccheggi sul territorio tunisino”. La Tunisia sembrava essere l'esperimento di transizione verso la democrazia più riuscito di tutta la Primavera araba, ma negli ultimi mesi molti partiti laici hanno accusato alcuni gruppi islamisti di organizzare violenze contro gli oppositori. Il 6 febbraio 2013 Chokri Belaïd, uno dei leader dell’opposizione di sinistra, è stato ucciso a Tunisi, aprendo una grave crisi politica nel paese. Il primo ministro, Hamadi Jebali, ha proposto di formare un governo di coalizione. Il partito Ennahda, di cui lui è leader, si è opposto. (MEHDI FEDOUACH/AFP/Getty Images)