Il subappalto dei voli Alitalia
Sabato un aereo della Carpatair, una compagnia romena, è finito fuori pista durante l'atterraggio a Fiumicino: come funziona una pratica regolare ma poco nota
di Francesco Marinelli – @frankmarinelli
Sabato 2 febbraio, intorno alle 20.40, un aereo con cinquanta persone a bordo (46 passeggeri e 4 membri dell’equipaggio) ha avuto un incidente in fase di atterraggio ed è finito fuori pista all’aeroporto di Fiumicino: sono rimaste ferite sedici persone, di cui due in condizioni gravi, tra cui il copilota. L’aereo, un ATR 72 a elica, appartiene alla compagnia romena Carpatair che ha preso in subappalto da Alitalia le tratte Pisa-Roma e Ancona-Roma. Si tratta di una procedura regolare e diffusa, anche se poco conosciuta.
Dopo quanto successo ieri, Alitalia ha deciso di riprendere la gestione della tratta Ancona-Roma, “congelando” il subappalto. Per quanto riguarda l’incidente, Alitalia ha spiegato in un comunicato che la causa è stata il forte vento: «nelle ultime fasi di avvicinamento sull’aeroporto», l’aereo «ha incontrato difficoltà nell’atterraggio che hanno provocato un’uscita di pista».
In casi come questo, quando si compra il biglietto, si compra un biglietto Alitalia e nella procedura d’acquisto c’è scritto che il volo è in realtà operato da Carpatair, anche se sul riepilogo della transazione ricevuta per email, dopo l’acquisto, non c’è il nome della compagnia straniera. Nella procedura sul sito di Alitalia, Carpatair è identificata dal codice IATA V3 (International Air Transport Association), di cui molti, nel fare il biglietto, non si accorgono.
Carpatair non compare neanche quando si cerca il proprio volo sul monitor delle partenze: il volo (come quello di ieri, AZ1670) compare come Alitalia, solo che la compagnia con cui effettivamente si viaggia non è Alitalia, ma un’altra, che ha una propria flotta di aerei e un proprio equipaggio: tra l’altro, sulla carta d’imbarco non c’è il codice V3, né compare il nome di Carpatair.
Si tratta comunque di una pratica regolare: nel 2012 è stato fatto un accordo commerciale tra Alitalia e Carpatair per cui i voli Carpatair da e verso l’Italia, nelle due tratte, appaiono con il nome di Alitalia. L’accordo con Carpatair, in base a quanto avevano spiegato i dirigenti di Alitalia, serviva per sviluppare «ulteriormente il network di Alitalia» e offrire ai viaggiatori «un ampio ventaglio di destinazioni». L’accordo con Carpatair rispetta comunque tutte le norme e i controlli di sicurezza che sono stati approvati anche dall’ENAC (Ente Nazionale per l’Aviazione Civile) e la Carpatair ha avuto tutte le certificazioni di sicurezza IOSA da parte della IATA (International Air Transport Association).
Questo tipo di accordi hanno il nome di wet lease: la compagnia che prende in subappalto alcune rotte mette a disposizione i propri aerei ed equipaggi, nonostante il volo venga presentato ai clienti con la sigla AZ. In sostanza, si cede un pezzo della propria attività, affittandola a un’altra compagnia. Si tratta di un tipo di accordo che è stato più volte criticato da alcuni sindacati perché toglierebbe lavoro ai piloti e agli assistenti di volo in cassa integrazione della compagnia italiana.
Carpatair è una compagnia aerea romena fondata nel 1999 dall’ex pilota Nicolae Petrov, che oggi ne è l’amministratore delegato. Oltre che con Alitalia, ha fatto accordi di wet leasing anche con altre compagnie aeree importanti, come Lufthansa, Malev e Austrian Airlines. In Italia, oltre che nelle tratte subappaltate da Alitalia, opera (senza subappalti) in altre cinque città: Bari, Firenze, Milano, Venezia, Roma.
Nell’ultimo anno ci sono stati diversi casi in cui Carpatair ha avuto dei problemi: a maggio 2012, all’aeroporto di Firenze, c’è stato un allarme-incendio a bordo, a dicembre 2012 c’è stata una perdita di carburante su un volo Pisa-Roma, il 4 gennaio 2013 c’è stata una depressurizzazione nella cabina su un volo Ancona-Roma, il 7 gennaio 2013 un aereo è stato fatto tornare a terra, per un guasto a bordo su un volo Pisa-Roma.
Negli accordi di wet leasing sono incluse anche le clausole della manutenzione degli aerei e dell’assicurazione, che, come in questi casi, sono a carico di Carpatair. Proprio su questo punto, sul sito di Alitalia c’è scritto: «Se il vettore aereo che opera il volo non è il vettore aereo contraente, il passeggero ha il diritto di presentare una richiesta di risarcimento o un reclamo a entrambi. Se il nome o codice di un vettore aereo figura sul biglietto, questo vettore è il vettore contraente».
Foto: AP Photo/Angelo Carconi