Il punto sui guai del Monte dei Paschi
Le accuse agli ex dirigenti, la storia delle presunte tangenti per l'acquisizione di Antonveneta e gli aiuti statali, in 11 domande e risposte sulla Stampa
Oggi, sulla Stampa, un articolo di Francesco Manacorda fa un riassunto per punti del caso che ha coinvolto la scorsa settimana la banca senese Monte dei Paschi, provando a fare il punto sulle accuse agli ex dirigenti e sulla possibilità, di cui parlano in questi giorni i mezzi di comunicazione, che nell’acquisizione di Antonveneta nel 2007 ci sia stato anche il pagamento di tangenti.
Per quale motivo si indaga sugli ex dirigenti del Monte dei Paschi di Siena? Quali sono le operazioni della banca finite sotto esame? Sono davvero girate tangenti miliardarie? Quale è stato il rapporto del Monte con la politica, in particolare con il Pd? Ci sono più domande che risposte – almeno finora – nella complessa vicenda Mps. E il clima della campagna elettorale non aiuta certo a separare i fatti dalle opinioni, o almeno dalle suggestioni. Vediamo allora di capire lo stato dell’arte – otto giorni dopo la rivelazione di alcune operazioni opache che hanno portato alle immediate dimissioni di Giuseppe Mussari, ex presidente dello stesso Mps, dalla guida dell’Abi, l’Associazione che riunisce i banchieri italiani.
Perché i vertici passati di Mps finiscono sotto inchiesta?
Per una serie di operazioni con strumenti finanziari complessi che partono a inizio Anni 2000: nel 2005 la banca acquista i bond Alexandria dalla Dresdner Bank per 400 milioni. Ma nel 2009, quando perde metà del suo investimento, decide di vendere quei titoli alla Nomura, ottenendo in cambio di «spalmare» le perdite su un trentennio. L’operazione non viene però rivelata né ai controllori interni della banca né alla Banca d’Italia che vigila su tutti gli istituti di credito.
(continua a leggere sulla rassegna stampa della Camera)
Foto: Riccardo Sanesi/LaPresse