La storia del video del soldato americano in Afghanistan
Non doveva essere pubblicato e invece è stato visto oltre 23 milioni di volte: ieri il Washington Post ha intervistato il soldato che lo ha girato
Domenica il Washington Post ha pubblicato un’intervista-racconto con Ted Daniels, il soldato americano inviato in Afghanistan che nell’aprile del 2012 aveva girato un video con una telecamera posizionata sul proprio elmetto diventato molto popolare online. Il video era stato pubblicato su internet nel settembre del 2012 ed è stato visto finora oltre 23 milioni di volte: quasi tre minuti e mezzo di immagini di guerra, in cui Daniels spara contro un gruppo di talebani, prima di venire ferito a una mano. In pochi mesi, il video è diventato il più visto tra quelli diffusi sulla guerra in Afghanistan, iniziata nel 2001.
Il video è stato girato nella provincia di Kunar, al confine tra Afghanistan e Pakistan: Ted Daniels spara, si nasconde, si sposta, e alla fine un proiettile colpisce il suo fucile. A quel punto si sente: «Mi hanno colpito». Poi un altro proiettile colpisce la roccia dietro di lui e una serie di schegge lo colpiscono ancora. Ted Daniels urla per sei volte: «Aiuto, sono ferito». Poco dopo la telecamera si spegne a causa della batteria ormai scarica.
Daniels, che è tornato negli Stati Uniti nell’agosto del 2012 per una ferita al piede, ha spiegato al Washington Post che non pensava che il video avrebbe avuto questa diffusione: aveva deciso di metterlo online dopo aver visto la reazione scossa di suo padre a cui lo aveva mostrato, e pensando che un giorno lo avrebbe mostrato ai suoi figli. Poco dopo averlo pubblicato ricevette un messaggio da una persona non identificata, che ha un account su YouTube con il nome Funker530, in cui pubblica filmati militari girati in Afghanistan. Daniels, dopo aver dato un’occhiata al canale di Funker530, accettò di passarglielo, pensando che nessuno potesse riconoscerlo, a parte gli altri soldati della divisione, dato che dalla prospettiva delle immagini non si vede la sua faccia.
Due giorni dopo essere stato pubblicato su YouTube, il video venne notato dalla CNN e da quel momento prese a girare sempre di più. Guardando il video, alcuni giornalisti hanno poi riconosciuto l’adesivo della Quarta Divisione di fanteria sulla spalla di Daniels e hanno cercato di capire chi fosse il soldato. A quel punto anche i comandanti dell’esercito hanno fatto qualche indagine e sono risaliti a lui, chiedendogli di rimuovere il video immediatamente. Daniels ha eliminato il suo canale su YouTube e ha scritto a Funker530 chiedendogli di eliminare il video, spiegando il problema che si era creato, senza però riceverne risposta (le ripetute visioni su YouTube gli stavano intanto procurando guadagni di molte migliaia di dollari).
Spiega il Washington Post che nessuna guerra è stata mai registrata tanto quanto quella in Afghanistan: attrezzature video sono installate per ragioni di sicurezza e difesa su quasi ogni mezzo usato, a terra e in cielo. E poi, in base al regolamento dell’esercito, non è vietato ai soldati di installare sull’elmetto il tipo di telecamera usato da Daniels, che l’aveva pagata 250 dollari. I soldati possono comprare e portare con sé le telecamere, ma è assolutamente vietato diffondere le immagini registrate senza l’avallo dei vertici militari.
Il video di Daniels, in particolare, è stato giudicato dagli ufficiali interpellati dal Washington Post “un ottimo strumento di propaganda per i talebani”, con la sensazione che dà di difficoltà e paura da parte di Daniels. Così, mentre migliaia di persone vedevano il video online e lo commentavano con i giudizi più vari, a Daniels era stato imposto di non parlarne con nessuno, divieto infine sospeso per lasciare che parlasse col Washington Post. Ma l’attenzione e le critiche ricevute, spiega l’articolo, suggeriscono che difficilmente vorrà continuare a parlarne.