Roberto Saviano e le adozioni ai gay
"Il dibattito non dovrebbe essere se permetterlo o meno", scrive sull'Espresso, ma stabilire criteri validi per tutti, eterosessuali e omosessuali
In un articolo pubblicato sull’Espresso Roberto Saviano si è occupato della questione dell’adozione da parte delle coppie omosessuali, criticando la posizione della Chiesa cattolica che, secondo lo scrittore, continua a condizionare fortemente le leggi e le istituzioni dei paesi laici.
La Francia, pur avendo una destra profondamente reazionaria, ci ha abituati a veder raccontate le sue manifestazioni come momenti di crescita e libertà. Aver invece assistito a migliaia di persone manifestare contro i matrimoni e le adozioni delle coppie gay, colpisce, e molto. Il concetto di famiglia è un concetto storico, niente affatto biologico. A osservare la famiglia africana, quella asiatica, mediterranea, cattolica, musulmana ci si accorge che sono tutte declinazioni diverse — spesso diversissime — di uno stesso concetto che presuppone la condivisione da parte di due o più persone di spazi, risorse, affetti. Ma qualunque sia la nostra idea di famiglia, dovremmo interrogarci su questo: preferiamo davvero che ci siano bambini che vivano in situazioni di abbandono o in strutture di accoglienza piuttosto che dare possibilità a nuove forme di famiglia? Il progetto non è far adottare bambini indiscriminatamente a persone che non posseggano i requisiti per farlo. Non è abbassare il livello di guardia sugli affidamenti.