Scusarsi in pubblico in America
Lance Armstrong è l'ultimo di una lunga serie: 10 storie notevoli di pubbliche ammende dopo guai privati, da Bill Clinton a Kobe Bryant a David Letterman
di Arianna Cavallo – @ariannacavallo
Giovedì sera l’ex ciclista statunitense Lance Armstrong in un’intervista a Oprah Winfrey ha ammesso di avere usato sostanze dopanti nel corso della sua carriera. Confessare in pubblico e scusarsi per errori compiuti nell’ambito della vita privata è un comportamento molto radicato negli Stati Uniti, e negli anni lo hanno fatto in molti: dal popolare conduttore televisivo David Letterman all’atleta olimpica Marion Jones, dal deputato democratico Anthony Weiner al presidente Bill Clinton, forse il caso più famoso. Quello più strano e rocambolesco però riguarda l’ex governatore della South Carolina Mark Sanford, che dopo essere completamente scomparso per sei giorni dovette chiedere scusa e spiegare pubblicamente perché.
David Letterman
Il primo ottobre del 2009 il popolare conduttore televisivo David Letterman rivelò durante il suo programma serale di aver avuto rapporti sessuali con alcune sue dipendenti. Letterman spiegò di aver deciso di dire la verità dopo essere stato ricattato: un uomo aveva scoperto le relazioni e gli aveva chiesto due milioni di dollari. Giorni dopo, sempre durante il programma, chiese pubblicamente scusa alla moglie, Regina Lasko, e al suo staff, ringraziandolo per il sostegno e dicendo che «quando accade qualcosa di simile, quando ferisci una persona ed è colpa tua, cerchi di sistemare le cose. A quel punto possono succedere solo due cose: ce la fai a fare dei piccoli passi avanti e sistemi tutto o fallisci e non ce la fai a sistemare un bel niente». In seguito la polizia arrestò Robert J. “Joe” Halderman, un produttore di una serie tv poliziesca per CBS, con l’accusa di aver ricattato Letterman. Letterman e la moglie si frequentavano dal 1986, avevano avuto un figlio nel 2003 e si erano sposati nel 2009. Stanno ancora insieme.
Mark Sanford
Nel 2009 Mark Sanford aveva 49 anni, era sposato da vent’anni, aveva quattro figli ed era il governatore, repubblicano, della South Carolina. Il 18 giugno di quell’anno scomparve: la moglie, gli amici, i collaboratori e persino la scorta non riuscivano a rintracciarlo e non avevano idea di dove fosse. La sua assenza fu raccontata dall’Associated Press e divenne in breve un caso nazionale. Il suo staff cercò allora di coprire la cosa, dicendo prima che il governatore aveva detto che sarebbe andato in un posto difficilmente raggiungibile, poi che stava facendo un’escursione sugli Appalachi.
Sanford telefonò ai suoi collaboratori il 23 giugno e, stupito dal casino generato dalla sua assenza, tornò al lavoro il giorno successivo, presentandosi all’aeroporto di Atlanta con un volo proveniente dall’Argentina. Spiegò di essere andato in gita in quel paese da solo: aveva cambiato idea e anziché andare sugli Appalachi aveva preferito fare qualcosa di più «esotico». Poche ore dopo però tenne una conferenza stampa in cui confessò che da un anno aveva una relazione con una donna argentina, Maria Chapur, conosciuta otto anni prima. Sanford si scusò con la moglie, i figli e il suo staff per averli delusi e feriti. La moglie aveva scoperto la sua infedeltà nel gennaio dello stesso anno e aveva chiesto la separazione due settimane prima della scomparsa di Sanford. I due divorziarono nel dicembre dello stesso anno. In successive interviste Sanford parlò dell’amante come della donna della sua vita, cosa che confermò nell’agosto del 2011 al New York Times. Nell’agosto del 2012 Sanford e Chapur si sono fidanzati. Ha detto che vuole candidarsi al Congresso nel 2014.
Bill Clinton
Le scuse di Bill Clinton per aver mentito sulla sua relazione con una stagista della Casa Bianca, Monica Lewinsky, sono probabilmente le più famose, in questa categoria, e le prime che vengono in mente. Il cosiddetto scandalo Lewinsky scoppiò il 17 gennaio del 1998, quandi il sito Drudge Report anticipò la notizia – poi pubblicata quattro giorni dopo sul Washington Post – che l’allora presidente degli Stati Uniti Bill Clinton aveva una relazione con una stagista ventitreenne della Casa Bianca. Il 26 gennaio Clinton, con a fianco la moglie Hillary, tenne una conferenza stampa alla Casa Bianca in cui negò di aver avuto rapporti sessuali con Lewinsky. Venne aperta un’indagine parlamentare e, dopo aver negato per mesi la relazione, il 17 agosto del 1998 Clinton confessò davanti alla giuria. La sera stessa tenne un discorso in tv in cui ammise di aver avuto “rapporti inappropriati” con Lewinsky – sesso orale – dicendosi molto dispiaciuto per aver ingannato le persone, inclusa sua moglie. L’8 ottobre del 1998 la Camera, a maggioranza repubblicana, votò per autorizzare l’impeachment di Bill Clinton, accusandolo di spergiuro e di aver ostacolato la giustizia. Il 18 dicembre la Camera votò a maggioranza l’impeachment (che, se fosse passato, avrebbe portato alla rimozione di Clinton dalla presidenza). Il 12 febbraio toccò al Senato che, pur essendo a maggioranza repubblicana, non trovò abbastanza voti farlo passare. Clinton restò presidente fino alla fine del mandato, nel 2001.
Nella prossima pagina le storie di Tiger Woods, Marion Jones, Anthony Weiner e Kristen Stewart.
Tiger Woods
Uno dei più grandi giocatori di golf di sempre nel 2010 si trovò al centro di uno scandalo per aver avuto numerose relazioni nonostante fosse sposato e avesse due figli. Il 25 novembre del 2009 il giornale scandalistico National Enquirer denunciò la relazione di Tiger Woods con la manager di un nightclub. Due giorni dopo Woods ebbe un incidente: andò a sbattere contro un idrante col suo SUV ferendosi al viso. I giornali scrissero che era stata la moglie, Elin Nordegren, a ferirlo inseguendolo con una mazza da golf, cosa che entrambi hanno sempre negato. Il 2 dicembre US Weekly riportò il testo di un messaggio vocale lasciato da Woods a un’amante; il giocatore ammise in una dichiarazione le sue «trasgressioni» e «chiese scusa a tutti quelli che lo avevano sostenuto nel tempo». Nei giorni successivi decine di altre donne dissero di avere avuto rapporti sessuali con lui, tanto che l’11 dicembre Woods pubblicò un terzo comunicato stampa in cui ammetteva le relazioni, chiedeva nuovamente scusa e annunciava una pausa a tempo indefinito dal golf. Nei giorni successivi molte aziende decisero di tagliare i loro contratti di sponsorizzazione: Nike fu tra le poche aziende che continuò a sostenerlo. Il 19 febbraio 2010 Woods disse in tv di aver partecipato a una terapia di 45 giorni, chiedendo scusa alla famiglia, agli amici e i fan, e dicendo «che le persone vogliono sapere come ho potuto essere così egoista con mia moglie e i miei figli». Woods ha anche spiegato che «pensavo di potermela cavare come volevo. Sentivo di aver lavorato sodo per tutta la vita e di meritarmi tutte le tentazioni che mi circondavano», aggiungendo che «ho sbagliato, ero fuori di testa». Woods riprese a giocare a golf l’otto aprile al 2010 Masters Tournament. Lui e la moglie divorziarono il 23 agosto dello stesso anno.
Marion Jones
Fu uno dei più importanti atleti americani coinvolti nello scandalo BALCO, la società che fornì steroidi anabolizzanti a decine di sportivi – tra cui molti giocatori di baseball e atleti olimpici – dal 1988 al 2002, quando venne aperta un’inchiesta federale a riguardo.
Nel 2000 Jones vinse cinque medaglie alle Olimpiadi di Sydney: tre d’oro (100 m, 200 m e staffetta 4×400 m) e due di bronzo (salto in lungo e staffetta 4×100 m). Negò sempre le numerose accuse di doping che le vennero rivolte dai tempi del college, fino a quando nel 2006 venne trovata positiva all’eritropoietina (un ormone che aumenta il trasporto dell’ossigeno ai tessuti) anche se le contro-analisi risultarono negative. Il 5 ottobre del 2007 Jones ammise di aver mentito ad agenti federali sotto giuramento sul suo uso di steroidi prima delle Olimpiadi di Sydney e si dichiarò colpevole in tribunale. Tenne poi una conferenza stampa in cui confessò di aver fatto uso di sostanze dopanti dal 1999, e di aver sempre mentito a riguardo. In lacrime, chiese scusa ai fan e alla sua famiglia dicendo: «Voglio che sappiate che sono stata disonesta. E che avete il diritto di essere arrabbiati con me. Ho deluso il mio paese. Ho deluso me stessa. So che dire che mi dispiace profondamente può non essere abbastanza per riferirmi al dolore e alle ferite che vi ho provocato. Ad ogni modo, voglio chiedere il vostro perdono per le mie azioni, e spero che possiate trovarlo nel vostro cuore e perdonarmi». In quell’occasione annunciò anche il ritiro dall’atletica leggera. In seguito restituì tutte le medaglie vinte a Sydney e nel 2008 andò in carcere per sei mesi per aver mentito al giudice sull’uso di sostanze dopanti. Dal 2009 al 2011 ha ritentato, senza successo, la carriera sportiva nel basket.
Anthony Weiner
Fino a maggio 2011 il deputato democratico Anthony Weiner, allora 46enne, era considerato uno dei favoriti alla successione a Mike Bloomberg come sindaco di New York. Il 27 maggio le cose cambiarono: Weiner divenne il primo politico statunitense al centro di uno scandalo sessuale legato a Twitter. Quel giorno infatti inviò dal suo profilo la fotografia di un uomo in mutande, visibilmente eccitato, a una studentessa del college Washington State, da tempo iscritta alla sua pagina Twitter. L’immagine venne rapidamente cancellata dallo staff di Weiner ma il blogger conservatore Andrew Breitbart fece in tempo a farne una copia e pubblicarla sul suo sito, trasformandola in un caso nazionale. Per alcuni giorni Weiner negò di aver scattato quella foto e sostenne di aver subito un sabotaggio da qualche repubblicano, ma il 6 giugno ammise tutto in una conferenza stampa, aggiungendo di aver avuto relazioni online inappropriate con altre sei donne. Ribadì di non aver mai avuto rapporti sessuali con nessuna di loro e chiese scusa alla moglie Huma Abedin, storica assistente di Hillary Clinton, dicendo che era già a conoscenza dei suoi problemi. La moglie era incinta di due mesi del loro primo figlio, Jordan Zein, che nacque il 21 dicembre. Weiner diede le dimissioni da deputato il 21 giugno 2011.
Kristen Stewart
La 22enne attrice americana è stata al centro di infinite critiche per aver tradito il fidanzato Robert Pattinson, con cui stava insieme dal 2008, dopo averlo conosciuto sul set di Twilight, dove interpretano Bella Swan e il vampiro Edward Cullen. Nel luglio 2012 il settimanale US Weekly rivelò la relazione di Stewart con il regista Rupert Sanders, per cui stava recitando in Snow White, e pubblicò foto di loro due in giro abbracciati. Sanders, 42 anni, era sposato e ha due bambini, ma l’indignazione si riversò esclusivamente sulla ragazza, che venne criticata molto duramente dai fan della saga. Il giorno dopo la pubblicazione delle foto Stewart rilasciò una dichiarazione di pubbliche scuse a Pattinson, dicendo che «sono profondamente dispiaciuta per il dolore e l’imbarazzo che ho causato alle persone a me vicine e a chiunque sia coinvolto. Questa indiscrezione momentanea ha mandato all’aria la cosa più importante della mia vita, la persona che più amo e rispetto, Rob. È lui che amo, è lui che amo, mi dispiace». Secondo i giornali Pattinson l’avrebbe lasciata il giorno successivo; dopo mesi di pettegolezzi e notizie contrastanti, la coppia tornò insieme a settembre.
Nella prossima pagina le storie di Kobe Bryant, Ted Haggard ed Eliot Spitzer.
Kobe Bryant
Il 4 luglio del 2003 il giocatore di basket americano Kobe Bryant – che allora aveva 25 anni – venne arrestato con l’accusa di aver violentato una ragazza diciannovenne. Lo stupro sarebbe avvenuto il 30 giugno in un hotel a Edwards, in Colorado, dove Bryant si trovava e dove lavorava la ragazza. Bryant confessò di aver avuto un rapporto sessuale con lei, nonostante fosse sposato, dicendo però che la ragazza era consenziente. Dopo aver pagato una cauzione di 25 mila dollari venne rilasciato e il 18 luglio confessò in lacrime in tv di aver fatto sesso con la ragazza, insistendo però di non averla violentata. Chiese scusa alla moglie Vanessa Laine, che era al suo fianco e gli teneva la mano, dicendole: «Sei la mia spina dorsale. Sei una benedizione. Sei un pezzo del mio cuore. Sei l’aria che respiro. E sei la persona più forte che conosca e mi dispiace di averti messo in questa situazione e aver costretto la mia famiglia a sopportare tutto questo». Ad agosto iniziò un processo che si concluse con il ritiro delle accuse da parte della ragazza. Venne portata avanti la causa civile che si concluse con un accordo mantenuto privato dalle parti e che prevedeva, tra le altre cose, le scuse pubbliche di Bryant. Bryant e la moglie stanno ancora insieme.
[Bryant parla dal minuto 3:30]
Ted Haggard
Haggard era il pastore evangelico di una grossa comunità in Colorado, aveva fama di leader spirituale e di buon padre di famiglia. Era anche un grande oppositore degli omosessuali e nei suoi sermoni tuonava spesso che sarebbero andati all’inferno. Nel 2006 l’escort e massaggiatore Mike Jones rivelò però che Haggard lo aveva pagato per tre anni in cambio di rapporti sessuali e lo accusò anche di aver fatto uso di metanfetamine. Jones spiegò che non ce la faceva più a sopportare persone che in pubblico si dicevano contrarie al matrimonio gay e poi avevano rapporti con persone del loro stesso sesso. Haggard inizialmente negò le accuse ma alla fine fu costretto ad ammetterle e scrisse una lunga e tormentata lettera di scuse alla sua chiesa in cui diceva, tra le altre cose: «Sono un imbroglione e un bugiardo. Questa parte della mia vita è così repellente e oscura che la sto combattendo da quando sono adulto».
Haggard si dimise da tutti gli incarichi ed entrò in un programma di “consulenza” intensiva con quattro ministri evangelici; nel febbraio del 2007 uno di loro garantì che era completamente eterosessuale. Nel 2011 Haggard disse in un’intervista a GQ che «probabilmente, se adesso avessi 21 anni, in questa società, mi definirei un bisessuale».
Eliot Spitzer
Eliot Spitzer era il governatore dello stato di New York da poco più di un anno quando il 10 marzo del 2008 il New York Times denunciò che frequentava prostituite d’alto bordo, con tariffe anche da mille dollari l’ora. Secondo successive indagini, Spitzer ebbe relazioni con sette o otto escort che pagò con un totale di circa 80 mila dollari in sette anni. In quel periodo aveva ricoperto la carica di procuratore generale e poi di governatore; era inoltre sposato, con tre figlie. Spitzer si scusò pubblicamente, con la moglie al suo fianco, dicendo che «Mi sono comportato in un modo che ha violato i miei doveri verso la mia famiglia e che ha violato il mio – o quello di chiunque altro – senso di cosa è giusto e cosa è sbagliato. Chiedo scusa per prima cosa, e soprattutto, alla mia famiglia. Chiedo scusa ai cittadini, a cui avevo promesso cose migliori». Spitzer si dimise il 17 marzo. Lui e la moglie si rivolsero a un consulente matrimoniale e stanno ancora insieme. Lui da allora fa il conduttore di talk show televisivi.
Foto: Bill Clinton chiede scusa per la storia con Monica Lewinsky, 9 novembre 1998 (AP Photo/J. Scott Applewhite)