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  • Mercoledì 16 gennaio 2013

Perquisite due sedi della Lega

La Finanza ha perquisito le sedi di Milano e Torino ma solo "parzialmente", perché Maroni, Bossi e Calderoli hanno fatto valere l'immunità parlamentare

Lapresse
Milano 12/09/2012
Le nuove scritte prima il nord volute da Maroni sulla sede della Lega Nord in Via Bellerio a Milano
Lapresse Milano 12/09/2012 Le nuove scritte prima il nord volute da Maroni sulla sede della Lega Nord in Via Bellerio a Milano

La procura di Milano ha disposto la perquisizione delle sedi della Lega Nord di Torino e Milano, nell’ambito di un’indagine su un presunto giro di tangenti al partito riguardo le quote latte. Le perquisizioni, avvenute ieri sera, sono state effettuate solo “parzialmente” perché Roberto Maroni, Umberto Bossi, Roberto Cota e Roberto Calderoli, che erano presenti, hanno fatto valere l’immunità parlamentare relativamente a parte degli uffici. Le misure restrittive della libertà personale, come è il caso delle perquisizioni, nel caso dei parlamentari devono essere autorizzate dal Parlamento.

La Guardia di Finanza di Milano, su ordine del pm Maurizio Ascione, ha perquisito fino a tarda sera le sedi di Milano e Torino della Lega Nord nell’ambito dell’inchiesta per bancarotta e corruzione con al centro presunte irregolarità sulle quote latte.

A quanto si è appreso, anche Umberto Bossi e Roberto Maroni erano presenti in via Bellerio durante le verifiche dei finanzieri. Con loro anche Roberto Calderoli. Sulle documentazioni in alcuni uffici i rappresentanti del Carroccio avrebbe sollevato la questione dell’immunità parlamentare “perchè di pertinenza di leghisti eletti”.

I finanzieri hanno portato via materiale cartaceo e informatico nell’ambito dell’inchiesta partita, nei mesi scorsi, dal crack della cooperativa milanese ‘La Lombarda’, travolta da un ‘buco’ di 80 milioni.

Oltre alla bancarotta, gli inquirenti ipotizzano anche la corruzione perchè, da quanto si è saputo, si sospetta di presunti versamenti di mazzette a funzionari pubblici e politici per interventi, sia ministeriali che legislativi, a favore degli agricoltori per ritardare i pagamenti sulle quote latte da versare all’Unione Europea.

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foto: Lapresse