Curiosity pulisce le pietre su Marte
Per altissime motivazioni scientifiche
Il robot automatico (rover) della NASA Curiosity si trova da cinque mesi e due giorni su Marte e ieri, per la prima volta, ha spazzato il suolo marziano. Per farlo ha utilizzato una spazzola, che formalmente si chiama Dust Removal Tool (“Strumento per la rimozione della polvere”), ripulendo parte di una roccia marziana piatta.
Lo strumento è una spazzola motorizzata e serve per preparare la superficie delle rocce che devono poi essere analizzate da Curiosity, con altre strumentazioni. È collocata nella parte finale del braccio del rover, insieme con gli altri strumenti che hanno bisogno di lavorare su una superficie pulita e non sabbiosa per condurre le loro ispezioni. I ricercatori della NASA per la prima prova della spazzola hanno scelto una roccia che si trova nella zona del cratere di Gale. Il team di ricerca è anche al lavoro per identificare le prossime rocce da ispezionare.
(Le foto fantastiche e gli articoli del Post su Curiosity)
La pulizia di una roccia con una spazzola motorizzata può apparire semplice e banale, ma fare eseguire correttamente una simile operazione a un robot che si trova a milioni di chilometri di distanza dalla Terra è complicato. Un errore nelle misurazioni e nel posizionamento del braccio robotizzato, per esempio, avrebbe potuto rovinare e compromettere la funzionalità degli strumenti di analisi delle rocce, con gravi conseguenze per l’intera missione scientifica su Marte della NASA.