Chuck Hagel è il nuovo ministro della Difesa degli Stati Uniti
È un ex senatore repubblicano detestato dal suo partito perché contrario alla guerra in Iraq, e ad Halloween andava al Congresso mascherato. Obama ha anche annunciato il nuovo capo della CIA
Chuck Hagel è il nuovo ministro della Difesa degli Stati Uniti. Hagel è repubblicano – un repubblicano atipico: ci arriviamo – e la sua nomina era ampiamente nelle previsioni ed è stata annunciata da Obama lunedì alla Casa Bianca: «è il leader che i nostri soldati meritano». Hagel prenderà il posto di Leon Panetta, 74 anni, che aveva sostituito nel 2011 un altro repubblicano, Robert Gates, che era stato ministro della Difesa negli ultimi due anni dell’amministrazione Bush e nei primi tre dell’amministrazione Obama. La sua nomina è la seconda importante avvenuta dopo la rielezione di Obama: la prima era stata quella di John Kerry a Segretario di Stato. Lunedì Obama ha anche annunciato la nomina del nuovo capo della CIA John Brennan. Tutti gli incarichi saranno effettivi dopo l’insediamento di Obama, previsto per il 20 gennaio.
Hagel ha 66 anni ed è il primo veterano del Vietnam a diventare ministro della Difesa, quindi capo del Pentagono. Si pensa che sia l’unico soldato del Vietnam ad avere prestato servizio in guerra insieme a suo fratello, ed entrambi dicono di essersi salvati più volte la vita durante quei giorni. Tornato dal Vietnam, dopo una breve esperienza da conduttore radiofonico, Hagel ha lavorato come collaboratore di un deputato, come lobbista e come volontario per Ronald Reagan. Negli anni Ottanta ha lavorato nel dipartimento per i veterani dell’amministrazione Reagan, poi si è dedicato all’imprenditoria: ha fondato Vanguard Cellular, un’importante azienda di telefonia mobile poi acquisita da AT&T, che lo ha reso milionario, ed è diventato poi capo di una banca d’investimenti. All’inizio degli anni Novanta ha lasciato ogni incarico e nel 1996 si è candidato al Senato con i repubblicani in Nebraska, venendo eletto. È stato rieletto nel 2002 e nel 2008, alla fine del suo secondo mandato, non si è ricandidato. Negli ultimi anni è stato presidente dell’advisory board del presidente Obama sulle questioni di intelligence.
In Nebraska Hagel fu il primo repubblicano in 24 anni a riuscire a essere eletto in Senato: sei anni dopo fu confermato con un incredibile 83 per cento dei voti, tutt’ora la vittoria elettorale più larga mai verificatasi in Nebraska. La cosa divertente per cui i suoi anni al Senato sono più ricordati è la sua abitudine di andare al lavoro ad Halloween indossando maschere dei suoi colleghi: negli anni, Joe Biden, John McCain e Colin Powell.
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La cosa seria per cui è più nota la sua carriera da parlamentare è la sua posizione sulla guerra in Iraq. Dopo aver votato per autorizzare la guerra, insieme alla stragrande maggioranza dei suoi colleghi anche democratici, Hagel divenne molto critico del modo in cui il conflitto fu gestito dall’amministrazione Bush. Nel 2005 Hagel paragonò la guerra in Iraq al Vietnam, irridendo l’allora vicepresidente Dick Cheney e le sue irrealistiche promesse riguardo una breve fine del conflitto. Nello stesso anno disse che “mettere in discussione il tuo governo non è anti-patriottico, lo è non metterlo in discussione”. Hagel fu molto critico dell’amministrazione Bush anche relativamente alla guerra tra Israele e Hezbollah del 2006, e disse che “il nostro rapporto con Israele è speciale e storico ma non può stare in piedi a spese del nostro rapporto con i paesi arabi e musulmani”.
Nel 2007 Hagel firmò una proposta di legge dei democratici sul ritiro delle truppe e disse che l’amministrazione Bush era la meno capace degli ultimi quarant’anni su quasi qualsiasi questione. Nel 2008 fece visita in Iraq insieme a due senatori democratici, Jack Reed e proprio Barack Obama: durante il viaggio, di cui si discusse molto negli Stati Uniti, disse che «ognuno di noi ha la responsabilità di aiutare l’Iraq secondo quelli che pensiamo siano gli interessi del nostro paese, non per gli interessi del nostro partito o del nostro presidente». Da allora Hagel è considerato uno dei repubblicani più vicini a Obama, che difese anche durante la campagna elettorale contro John McCain: la sua nomina di oggi permette all’amministrazione di mostrarsi aperta a idee e persone diverse da quelle dei democratici ma difficilmente andrà giù ai repubblicani, per i quali Hagel è praticamente un eretico.
Anche per questa ragione bisognerà seguire con attenzione il percorso di conferma della nomina di Hagel al Congresso. Tutti i membri del governo americano, infatti, per insediarsi devono ottenere un voto favorevole dalla Camera (a maggioranza repubblicana) e dal Senato (a maggioranza democratica). I repubblicani stanno già facendo sapere che non faranno sconti ad Hagel, chiedendogli conto delle sue posizioni su Israele e soprattutto sulla guerra in Iraq. Allo stesso modo, anche a sinistra circola qualche malumore per via di alcune frasi che Hagel disse negli anni Novanta riguardo un ambasciatore nominato da Bill Clinton, accusato di essere “apertamente e aggressivamente gay”. Hagel si è poi scusato e oggi è favorevole al diritto di gay e lesbiche a prestare servizio nelle forze armate senza nascondere il loro orientamento sessuale.