Ancora scontri a Belfast
Continuano le proteste violente contro la decisione di esporre la bandiera britannica soltanto in alcuni giorni specifici e non più tutto l'anno
Per il terzo giorno consecutivo, la polizia di Belfast, in Irlanda del Nord, è stata attaccata da diverse decine di sostenitori lealisti con lanci di pietre, bottiglie e bombe molotov. In risposta, la polizia ha usato dei cannoni ad acqua per cercare di evitare lo scontro.
Le proteste vanno avanti da giorni, così come gli scontri: in tutto più di mille persone, tra i sostenitori del Partito Unionista Democratico (DUP) e il Partito Unionista dell’Ulster (UUP), hanno manifestato davanti al municipio di Belfast. Il motivo è la ratifica, lunedì scorso, di una proposta dal Comitato Risorse Strategiche e Politiche (Strategic and Policy Resources Committee) del Belfast City Council, che stabilisce giorni precisi in cui la bandiera del Regno Unito (l’Union Jack) potrà sventolare sui pennoni del municipio, sull’Ulster Hall e sul Duncrue Complex, due edifici di proprietà del comune.
Ieri, nove poliziotti sono rimasti feriti e sono più di quaranta quelli che sono stati ricoverati dall’inizio delle proteste, mentre diciotto persone sono state arrestate la notte scorsa e altre dodici ieri pomeriggio. Gli scontri si sono svolti principalmente nella zona di Short Strand, popolata soprattutto da lealisti che hanno accusato i gruppi repubblicani di averli attaccati: sono state lanciate più di 30 bombe molotov, anche contro i poliziotti.
La questione della bandiera rappresenta da sempre un problema culturale ed emotivo in Irlanda del Nord ed è causa di scontri tra nazionalisti e unionisti (o lealisti), ovvero tra chi si riconosce soltanto nella cultura irlandese e chi promuove il mantenimento e il rafforzamento dei legami politici e culturali tra l’Irlanda e la Gran Bretagna.
Fino alla decisione di lunedì sera, l’Union Jack è stata esposta ogni giorno dell’anno sul palazzo municipale di Belfast, sin dalla sua inaugurazione nel 1906: ora invece sarà issata soltanto in giorni specifici. Il Partito Unionista Democratico (DUP) e il Partito Unionista dell’Ulster (UUP) hanno accusato i nazionalisti di aver esplicitamente attaccato la loro identità culturale e di avere per questo motivo provocato direttamente le proteste di ieri. Gli altri partiti al contrario hanno attaccato DUP e UUP accusandoli di aver fomentato le violenze.
Foto: PETER MUHLY/AFP/Getty Images