In Cina non si passa più col giallo
Col nuovo anno è entrata in vigore una nuova norma che al semaforo equipara il giallo al rosso, causando problemi e proteste persino sulla stampa ufficiale
Dal primo gennaio sono in vigore in Cina alcune nuove regole per la circolazione stradale. Una di queste prevede che gli automobilisti si fermino al semaforo non solo con il rosso ma anche con il giallo, un provvedimento che a due giorni dalla sua introduzione ha già causato parecchie discussioni in Cina.
I nuovi regolamenti del ministero della Pubblica Sicurezza, infatti, hanno introdotto sanzioni pesanti per chi passa con il giallo. Il sistema della patente cinese è basato sui punti come quello italiano: i punti sono 12 e chi li esaurisce è obbligato a seguire un corso di sette giorni e poi sostenere un esame scritto, prima di poter tornare a guidare.
In passato chi passava con il rosso perdeva tre punti: ora invece chi passa con il rosso oppure con il giallo ne perde sei e deve pagare una multa che può arrivare a 200 yuan, circa 25 euro. I nuovi regolamenti hanno aumentato le sanzioni e ne hanno introdotte di nuove anche in parecchi altri campi, aumentando il numero di infrazioni sanzionabili da 38 a 52. Tra le altre, circolare con una targa coperta o illeggibile comporta ora 12 punti in meno sulla patente. Secondo le autorità, le nuove norme serviranno a ridurre il numero degli incidenti stradali, che nel 2011, dicono le statistiche ufficiali, hanno causato la morte di oltre 60.000 persone.
Tuttavia i mezzi di comunicazione cinesi, inclusi quelli governativi, hanno pubblicato diversi articoli critici verso le nuove regole e soprattutto verso la norma del “giallo”. Il primo risultato della nuova norma è che la distinzione tra giallo e rosso è di fatto sparita e, di conseguenza, gli automobilisti che vogliono rispettare la norma si trovano a frenare improvvisamente appena scatta il giallo, causando parecchi tamponamenti.
Persino l’account ufficiale dell’agenzia di stampa cinese Xinhua ha scritto su un popolare sito di microblogging – un weibo, l’equivalente cinese di Twitter che in Cina è bloccato – che la nuova norma dello stop con il giallo va contro la prima legge di Newton e ha chiesto “solennemente” che il regolamento venga rivisto. Visto che le nuove regole sono così criticate da aver causato commenti critici persino sulla stampa ufficiale cinese, probabilmente non passerà molto tempo prima che alcune vengano cambiate.
Il problema del traffico e del rispetto delle regole della strada è molto sentito in Cina e in particolare nelle grandi aree urbane, in rapida crescita negli ultimi decenni. Non è un problema nuovo: nel 1983 l’allora sindaco di Pechino Chen Xitong andò in visita a New York e osservò con interesse il fatto che, di notte, gli automobilisti accendessero i fari. Tornò in patria e emanò un decreto che imponeva lo stesso anche nella sua città. Più di recente, un curioso – per gli standard occidentali – articolo di metà ottobre sul Quotidiano del Popolo, il giornale ufficiale del Partito Comunista Cinese, provava a capire quale “mentalità” stesse dietro l’attraversamento stradale “alla cinese”, ovvero ignorare il colore del semaforo e passare “in gruppo” in caso di semaforo rosso.
Foto: Ed Jones/AFP/Getty Images