Il caso dell’uomo spinto sui binari nella metro di New York
Una donna è stata arrestata e avrebbe confessato l'omicidio, spiegando che lo ha fatto perché odia gli induisti e i musulmani
Una donna di 31 anni è stata arrestata ieri a New York con l’accusa di essere l’autrice di un omicidio di cui in questi giorni si parla molto sui media americani. Giovedì sera, in una stazione della metropolitana sopraelevata del Queens, un quartiere di New York, Sunando Sen, un indiano di 46 anni, era stato spinto sui binari, dove era stato investito e ucciso da un treno. Le telecamere di sorveglianza avevano ripreso una donna spingerlo alle spalle e poi scappare.
La procura di New York ritiene che la donna sia Erika Menendez, arrestata ieri e accusata di omicidio di secondo grado, con l’aggravante dell’odio razziale. Secondo il procuratore di New York, Menendez avrebbe spiegato il suo gesto dicendo: «Ho spinto un musulmano sulle rotaie perché odio tutti gli indù e i musulmani da quando nel 2001 hanno abbattuto le due torri». Il procuratore ha detto che spesso durante l’interrogatorio Menendez ha confuso gli induisti con i musulmani.
Il procuratore ha anche detto di non avere informazioni sulla storia mentale e criminale di Menendez e che sarà la corte a giudicare se sia in grado o meno di subire un processo. Al momento la donna rischia da un minimo di vent’anni all’ergastolo. Quello di Sen è il secondo caso in un mese di un uomo spinto sulle rotaie di un treno e ucciso. Era già successo lunedì 3 dicembre a Ki-Suck Han, 58 anni: il tabloid New York Post pubblicò una foto di Han sulle rotaie, pochi istanti prima di venire travolto dal treno, suscitando moltissime polemiche.