Senza di te
Quelli che non ci saranno nel 2013, ma che fino al 2012 si erano fatti notare
Ci sono soprattutto grandi cantanti e musicisti tra le persone più famose che sono morte nel 2012. Niente temuti dittatori o grandi cattivi, come era stato nel 2011 con Gheddafi, Kim Jong-Il e Osama bin Laden, quelle morti che fanno notizia in tutto il mondo ma commuovono assai meno (salvo che presso i fedeli dei cattivi). Invece ci si è soprattutto commossi, nel 2012, per la morte di Lucio Dalla, di Donna Summer, di Whitney Houston, di Etta James, di Robin Gibb. Ma non ci sono più neanche Dave Brubeck, Levon Helm della Band, e poi Terry Callier, Adam Yauch dei Beastie Boys, Dietrich Fischer-Dieskau, Hal David, Donald “Duck” Dunn dei Blues Brothers, e altri pezzi ancora della musica del secolo scorso. E attori e attrici, anche qui i più diversi: Ernest Borgnine, Charles Durning, Sylvia Kristel, Erland Josephson, Larry Hagman, Michael Clarke Duncan. Due architetti di fama internazionale, tra i più celebri – Oscar Niemeyer e Gae Aulenti – e un grande urbanista italiano come Italo Insolera. Bologna ha perso insieme a Dalla anche il poeta (e suo complice) Roberto Roversi e il suo potenziale sindaco Maurizio Cevenini. Nello sport sono morti Giorgio Chinaglia, Aldo Maldera e Teofilo Stevenson. E protagonisti della storia della politica del Novecento, da Shamir a McGovern a Scalfaro, a Sihanouk. E come scrivemmo l’anno passato, e come è vero sempre, se ne sono andati in tanti mentre restiamo noi, consapevoli che tra un mese, tra un anno, non ci ricorderemo più di molti di loro, ma di ciò che hanno lasciato forse sì.