Il “tesoro” di Ben Ali messo all’asta
Oggi il governo tunisino ha aperto l'asta pubblica degli oggetti di lusso dell'ex presidente fuggito in esilio: ci sono auto, gioielli e tappeti persiani
Oggi a Gammarth, un sobborgo di Tunisi, sono stati messi all’asta una serie di oggetti, molti di lusso, che appartenevano a Zine El Abidine Ben Ali, l’ex presidente della Tunisia in esilio in Arabia Saudita dal 2011, dopo che un mese di proteste violente nel paese lo avevano costretto a lasciare il potere. Il primo ministro tunisino Hamadi Jebali ha detto che il ricavato di questa asta pubblica sarà investito dallo Stato in opere pubbliche e infrastrutture. Tra le cose confiscate dopo la sua fuga ci sono auto di lusso, gioielli e tappeti persiani.
Alla presentazione Tarek Dhyab, ministro della Gioventù e dello Sport, ha detto che gli oggetti messi all’asta rappresentano «il 20-30 per cento degli oggetti posseduti da Ben Ali». Nell’ultimo periodo la Tunisia non si trova in buone condizioni economiche: il PIL è calato nell’ultimo anno del 2,2 per cento. Nonostante il governo abbia previsto per quest’anno una crescita del 3,5 per cento, ci sono diversi problemi come un tasso di disoccupazione al 17 per cento e il calo del commercio. Dall’asta, il governo ha detto di sperare di ricavare almeno 10 milioni di euro.
Ben Ali è stato condannato nel giugno scorso dal tribunale militare di Tunisi a 20 anni di carcere per “incitamento al disordine, omicidi e saccheggi sul territorio tunisino”. Un anno prima, un tribunale tunisino aveva già condannato l’ex presidente e la moglie Leila Trabelsi a 35 anni di carcere per furto e appropriazione indebita, a causa delle grandi somme di denaro, dei reperti archeologici, della droga e delle armi che l’ex presidente aveva accumulato durante i suoi oltre vent’anni al potere.