Si vota di nuovo per la Costituzione egiziana
Sabato c'è stato il secondo turno in 17 province, mentre continuano le proteste dell'opposizione: al primo turno sembra che abbiano prevalso i Sì
Oggi in Egittto si vota per il secondo turno del referendum popolare per approvare la nuova Costituzione. Il primo turno si è svolto il 15 dicembre scorso nella capitale, Il Cairo, ad Alessandria e in altre otto province. In questa settimana sono continuate le proteste dei sostenitori dell’opposizione, contro il testo elaborato dall’Assemblea Costituente e fatto approvare dal presidente Muhammad Morsi prima della scadenza prevista.
I gruppi liberali, laici e cristiani, che formano il Fronte di Salvezza Nazionale (FSN), hanno criticato l’impronta islamista data al testo dai Fratelli Musulmani, il movimento politico-religioso che appoggia il presidente e che rappresentava la maggioranza in Assemblea: secondo l’opposizione il testo si basa quasi esclusivamente sulla sharia, la legge islamica, e non tutela una serie di diritti civili, soprattutto nei confronti della libertà religiosa e delle donne.
Anche oggi, come una settimana fa, il governo ha stabilito la presenza di oltre 250mila agenti di sicurezza, per il corretto svolgimento del voto e per la sicurezza nei seggi. Negli ultimi giorni sono continuate le manifestazioni di protesta e ieri ad Alessandria ci sono stati gravi scontri con la polizia. Al primo turno l’affluenza è stata di circa il 30 per cento degli elettori delle zone in cui si è votato e stando ad alcune cifre ufficiali, riportate da BBC, il 56 per cento degli elettori avrebbe votato a favore della nuova Costituzione.
I risultati ufficiali saranno resi noti lunedì prossimo, e saranno sommati i risultati del voto della settimana scorsa con quello di oggi, nelle diciassette province mancanti. Se il testo costituzionale sarà approvato sarà stabilita la data delle prossime elezioni parlamentari, che dovranno svolgersi entro tre mesi dall’approvazione: in quella data, aveva detto Morsi in un discorso alla televisione egiziana, rimetterà i poteri che si è dato tramite l’approvazione di alcuni decreti che hanno scatenato nell’ultimo mese proteste e scontri tra i suoi sostenitori e quelli dell’opposizione.