La Russia vuole vietare le adozioni ai cittadini americani
Sia Putin che la Duma si sono detti favorevoli, in risposta a una legge americana considerata "poco amichevole" (ma che non c'entra con le adozioni)
Stamattina il presidente russo Vladimir Putin, durante la conferenza stampa di fine anno, ha detto di essere d’accordo con una proposta di legge presentata la scorsa settimana alla Duma, la camera bassa del Parlamento russo, che vieterebbe ai cittadini americani di prendere in adozione bambini russi. Secondo le statistiche del Dipartimento di Stato americano, dal 1999 al 2011 ben 45.112 bambini russi sono stati adottati da famiglie americane.
La proposta, votata favorevolmente dalla maggioranza dei parlamentari russi, sarebbe la risposta al Magnitsky Act, una legge firmata venerdì scorso dal presidente Obama per limitare l’ingresso negli Stati Uniti dei cittadini russi accusati di violazione dei diritti umani, e rendere pubblici i loro nomi. La legge statunitense prende il nome di Sergei Magnitsky, un avvocato di 37 anni della Hermitage Capital Management, finito in carcere in Russia con l’accusa di frode fiscale subito dopo aver denunciato il sistema di corruzione all’interno di Gazprom, la grande compagnia energetica controllata dal governo russo. Magnitsky è morto in prigione nel 2009, ufficialmente per un arresto cardiaco, ma si sospetta che sia morto per la mancanza di cure adeguate dopo essere stato torturato.
Il disegno di legge presentato alla Duma è intitolato a Dima Yakovlev, un bambino russo di due anni adottato da una famiglia americana e morto dopo essere stato lasciato chiuso in macchina sotto il sole nel 2009. Mercoledì prossimo la proposta verrà esaminata in seconda lettura in Parlamento e, se dovesse diventare legge, potrebbe affossare il trattato bilaterale sulle adozioni firmato all’inizio dell’anno tra Stati Uniti e Russia.
foto: NATALIA KOLESNIKOVA/AFP/Getty Images