Lo Schiaccianoci, il balletto di 120 anni fa
L'opera di Pëtr Il'ič Čajkovskij è la protagonista del doodle di Google di oggi: andò in scena per la prima volta il 18 dicembre 1892
Lo Schiaccianoci, balletto con musiche di Pëtr Il’ič Čajkovskij, è il protagonista del doodle di Google di oggi. Al posto del tradizionale logo della società, nella pagina principale del motore di ricerca c’è un disegno che illustra le scene più conosciute dello Schiaccianoci per ricordare il 120esimo anniversario della sua prima teatrale.
Nei primi anni Novanta dell’Ottocento, il direttore del Teatro Imperiale di San Pietroburgo (Teatro Mariinski), Ivan Vsevolojski, commissionò a Čajkovskij la composizione di un nuovo balletto dopo il successo del balletto La bella addormentata. Il compositore si fece aiutare da Marius Petipa, con cui aveva già lavorato per altre opere, che gli propose un adattamento realizzato da Alexandre Dumas padre del racconto Schiaccianoci e il re dei topi scritto dal tedesco Ernst Theodor Amadeus Hoffmann. La storia fu semplificata notevolmente rispetto all’originale per essere il più adatta possibile alla narrazione con musica e balletto in due atti. La composizione dell’opera andò relativamente spedita, anche se ci furono interruzioni per alcuni viaggi di Čajkovskij e per alcuni incomprensioni con Petipa, che voleva avere molto controllo sulla realizzazione del balletto.
Il 18 dicembre del 1892 Lo Schiaccianoci ebbe la sua prima teatrale al Teatro Mariinski di San Pietroburgo. Il libretto era stato scritto da Petipa, che si era però ammalato nell’estate di quell’anno durante la fase di preparazione delle coreografie. Per questo, da tempo si discute se alla prima i balletti fossero stati coreografati del tutto da lui, o dal suo assistente Lev Ivanov. L’orchestra fu diretta da Riccardo Drigo, compositore e direttore d’orchestra originario di Padova che trascorse buona parte della propria vita a San Pietroburgo. La Fata Confetto fu interpretata dalla prima ballerina italiana Antonietta Dell’Era e i ruoli dei bambini furono interpretati da ragazzini e non da adulti come avveniva di solito.
La prima dello Schiaccianoci non fu un grande successo. Alcuni critici scrissero recensioni favorevoli, soprattutto nei confronti di Dell’Era, ma nel complesso ci furono diverse voci critiche specialmente su alcuni passaggi delle coreografie ritenuti poco chiari. Il libretto fu anche criticato per avere semplificato eccessivamente il racconto di Hoffmann, mentre le musiche di Čajkovskij piacquero alla maggior parte degli spettatori.
La storia del balletto Lo Schiaccianoci nel libretto originale di Marius Petipa è divisa in due atti. Il primo si svolge durante la vigilia di Natale agli inizi dell’Ottocento, quando un sindaco decide di indire una festa per i suoi conoscenti e i loro figli. Uno di questi è il signor Drosselmeyer, che arriva in scena portando regali per i bambini e che successivamente intrattiene gli stessi con danze e alcuni giochi di prestigio. Clara, la sua prediletta, riceve in dono uno schiaccianoci a forma di soldatino, che viene rotto per dispetto dal fratello Fritz.
La festa continua a lungo e alla fine Clara, stanca per avere ballato e giocato per tutto il tempo, si addormenta e inizia a sognare. Nel sogno una grande quantità di topolini cercano di rubarle lo schiaccianoci, che si anima e inizia a combattere insieme con i soldatini di Fritz contro gli invasori. Dopo la battaglia, rimangono a confrontarsi solamente Fritz e il Re Topo, e lo schiaccianoci grazie all’aiuto di Clara riesce ad avere la meglio e si trasforma in un principe. Insieme con la bambina, entra in una foresta innevata, dove i fiocchi di neve danzano un valzer. Fino primo atto, sipario, applausi.
Nel secondo atto, Clara e il principe entrano nel Regno dei Dolci e sono ricevuti a palazzo dalla Fata Confetto, che si fa raccontare dai suoi ospiti la battaglia contro il Re Topo dell’atto precedente. Dopo diversi balletti – tra i più conosciuti dell’opera, compreso il grandioso Valzer dei fiori – la Fata Confetto e il principe danzano insieme; ancora un valzer e il sogno per Clara finisce. La bambina si sveglia e stringe forte a sé lo schiaccianoci mentre ripensa al suo sogno.
Il doodle di oggi di Google mostra alcuni momenti salienti dell’opera come l’animarsi dello schiaccianoci, i balletti con il principe e l’arrivo del Re Topo.
Il balletto dello Schiaccianoci nel corso degli anni è stato reso in diverse versioni, non sempre rispettose dell’originale pensato da Čajkovskij e da Petipa. In recenti allestimenti la partitura non è stata riprodotta fedelmente spesso a causa della necessità di allungare il balletto, che dura meno di novanta minuti ed è quindi più breve rispetto ad altre composizioni di Čajkovskij. In alcuni casi la partitura è stata rimpolpata con l’aggiunta di brani provenienti da altre opere, mentre in altri ancora sono state riordinate le musiche originali con scalette diverse.
A 120 anni dalla sua prima teatrale a San Pietroburgo, Lo Schiaccianoci è ancora molto conosciuto, soprattutto grazie alle musiche di Čajkovskij, che nel corso del tempo sono state utilizzate in adattamenti e in altri contesti come documentari, film e serie televisive. Negli Stati Uniti è un balletto molto popolare ed è ormai diventato una tradizione nelle rappresentazioni invernali, specialmente in prossimità del periodo natalizio. Lo Schiaccianoci ha dovuto parte della propria popolarità nel Novecento al magnifico film di animazione Fantasia prodotto da Walt Disney, con otto segmenti animati impostati su pezzi famosi di musica classica. Diversi brani dello Schiaccianoci furono utilizzati dagli animatori per la realizzazione del secondo episodio del film, in cui fate, pesci, fiori e foglie danzano su varie musiche di Čajkovskij dalla “Danza della Fata Confetto” al “Valzer dei fiori” passando per la “Danza russa”.