Le foto di Instagram e la pubblicità
Con le nuove regole la società potrà fare qualsiasi cosa con le foto degli iscritti? No, ma è complicato
Lunedì 17 dicembre Instagram, l’applicazione per smartphone per realizzare e condividere fotografie artistiche, ha diffuso una nuova versione della sua “Normativa sulla privacy” e dei “Termini di servizio” e l’annuncio sta facendo molto discutere. Le nuove regole comprendono diversi passaggi su come potranno essere utilizzate in futuro le foto scattate dagli utenti da parte di Instagram e di Facebook, società che la controlla in seguito all’acquisizione dello scorso aprile. I cambiamenti entreranno in vigore il prossimo 16 gennaio e non si applicheranno alle foto pubblicate fino a quella data.
Jenna Wortham e Nick Bilton su Bits, il blog tecnologico del New York Times, hanno messo insieme alcune considerazioni e spiegazioni sulle nuove regole e su che cosa significano per i milioni di iscritti a Instagram.
– Instagram potrà condividere le informazioni sui propri iscritti con Facebook e con altre società, attive più che altro nel campo delle inserzioni pubblicitarie. L’obiettivo principale di questa soluzione è rendere più semplice la condivisione di dati tra Instagram e Facebook. È probabile che queste informazioni possano essere usate, per esempio, a scopi promozionali.
– Nei “Termini di servizio” in un passaggio si dice che Instagram potrà usare le fotografie e i profili dei suoi iscritti in annunci pubblicitari. Questo significa che una foto potrebbe essere usata per promuovere qualcosa nell’applicazione o, in prospettiva, su Facebook. Va comunque ricordato che sul social network esiste già qualcosa di simile (ma ci tornero sopra dopa). La cosa non piace a chi si batte per la tutela della privacy. Per i proprietari dei contenuti utilizzati per scopi promozionali non ci saranno richieste preventive di consenso e compensi.
– Le nuove regole stabiliscono anche che c’è un permesso implicito da parte dei genitori dei minorenni che usano l’applicazione, e che potrebbero finire in annunci pubblicitari. Formalmente a Instagram ci si può iscrivere se si hanno almeno 13 anni.
– Instagram potrà anche pubblicare annunci promozionali o altri contenuti a pagamento senza rendere necessariamente esplicita la loro natura commerciale.
– L’unico modo che avranno gli iscritti per non sottoscrivere le nuove regole sarà quello di non usare più il servizio. Le regole stabiliscono infatti che l’accesso all’applicazione o alla versione web di Instagram dopo il 16 gennaio equivarrà ad avere accettato le nuove condizioni.
Quelli di Instagram hanno pubblicato sul loro blog un breve annuncio per ricordare che tra un mese entreranno in vigore le nuove regole. Nel breve comunicato non si fa riferimento alla possibilità che le foto siano utilizzate a scopo promozionale o in annunci pubblicitari. La società conferma che comunque “niente è cambiato per quanto riguarda la proprietà delle foto e chi le può vedere”. Altre modifiche, spiegano i responsabili di Instagram, sono state rese necessarie per ridurre i casi di spamming e realizzare alcune nuove funzionalità.
Quindi le nostre foto su Instagram finiranno nelle pubblicità?
Come ha spiegato, tra gli altri, Nilay Patel su The Verge le cose sono un po’ più complicate di così. Anche le attuali regole, che saranno sostitute da quelle nuove a gennaio, danno ampi margini a Instagram per quanto riguarda la gestione delle foto degli iscritti. La società ha sempre previsto la possibilità di usare le immagini a scopi promozionali e senza particolari limitazioni. Le regole riscritte e che entreranno in vigore a breve rendono più chiara la cosa, e introducono importanti limitazioni.
A partire da metà gennaio un dato soggetto X potrà pagare Instagram per mostrare una foto di un utente o altre informazioni esclusivamente in relazione a un contenuto sponsorizzato, cosa che nell’attuale dizione non è prevista con una simile rigidità. Questo significa che Instagram non può vendere le foto degli utenti a nessuno perché non ha il permesso per farlo. E nessuna società potrà prendere una foto di un iscritto e modificarla a proprio piacere, magari tagliandola o applicandoci sopra il proprio logo. Tutto questo andrebbe ben oltre la possibilità di “mostrare” la foto con un’altra evidenza, come previsto dalle nuove regole. La modifica delle foto da soggetti terzi è prevista nelle attuali regole, mentre è sparita da quelle nuove, e come ricorda Patel si tratta di una buona cosa.
In pratica, con le nuove regole un inserzionista potrà pagare Instagram per mostrare e mettere in evidenza particolari foto, senza creare nulla di nuovo. Un produttore di bibite potrà per esempio scegliere una bella foto (pubblica) fatta da un iscritto a un frigorifero d’epoca e farla comparire nella timeline (la schermata principale della app dove si vedono le foto scattate dalle persone che si seguono) degli utenti con un post sponsorizzato, per promuovere contestualmente un proprio prodotto. La foto resterà com’è e non sarà in alcun modo modificata, nemmeno con l’aggiunta di un logo.
Qualcosa di analogo succede già da tempo su Facebook con i post sponsorizzati. Un inserzionista, se lo desidera, può pagare il social network per sponsorizzare e quindi dare più evidenza a un post di un utente che parla del suo prodotto. In questo modo il contenuto ha maggiori probabilità di essere visto dagli altri iscritti a Facebook e quindi di promuovere il marchio e ciò che produce. Sul social network questo sistema viene usato per molti contenuti diversi tra loro, cosa che non sarà naturalmente possibile fare su Instagram perché l’intero servizio si basa sulla esclusiva condivisione delle foto.
In seguito alle molte critiche e alla confusione che si è generata negli ultimi due giorni, il cofondatore d Instagram, Kevin Systrom, ha pubblicato un post sul blog della società per chiarire meglio lo scopo delle nuove regole e ricordare che “Non abbiamo intenzione di vendere le vostre foto”. Systrom ha anche promesso che saranno modificate le parti del testo che riguardano l’uso delle fotografie, per fare ulteriore chiarezza.
Il nostro obiettivo principale è evitare cose come i banner pubblicitari che vedete sulle altre app e che rovinerebbero l’esperienza d’uso di Instagram. Invece, vogliamo creare modi significativi per aiutarvi a scoprire iscritti e contenuti nuovi e interessanti, costruendo al tempo stesso un modello economico che sia in grado di autosostenersi.
Le foto sono e restano degli utenti, ha concluso Systrom. Inoltre, chi usa l’applicazione con un account privato può decidere a chi mostrare le foto e a chi no. L’opzione continuerà a esserci anche da metà gennaio in poi.
Chi non si fida potrà smettere di usare Instagram prima del 16 gennaio 2013. Le foto che ha fino a ora realizzato e condiviso possono essere scaricate tramite Instaport. È sufficiente collegare il proprio account di Instagram al servizio e avviare il download. Il sistema dà la possibilità di avere tutte le proprie fotografie in un archivio “.zip”.