Newtown, il giorno dopo
I genitori, il preside, la psicologa, le armi e i collegamenti con la scuola: le notizie delle ultime ore sulla strage di Newtown in Connecticut
Nella notte tra venerdì e sabato, centinaia di persone si sono riunite all’esterno della chiesa di St. Rose of Lima a Newtown per ricordare le vittime della strage nella scuola Sandy Hook, nella quale sono morte 28 persone. Intanto, negli Stati Uniti, le parole pronunciate ieri dal presidente Barack Obama hanno prevedibilmente riaperto la discussione sul controllo delle armi. «Dobbiamo compiere azioni significative per evitare che si ripetano tragedie come questa», ha detto ieri Obama.
Ma mentre la nazione è in un lutto e comincia a discutere sul significato di quello che è accaduto ieri e sulle misure da prendere per evitare che si verifichi di nuovo in futuro, ci sono ancora diversi dubbi su quello che è accaduto a Newtown. Non c’è ancora chiarezza sul movente che ha spinto l’assassino, probabilmente Adam Lanza – il nome non è stato confermato ufficialmente -, un ragazzo di 20 anni, a uccidere 25 persone nella Sandy Hook School per poi suicidarsi. Ma ci sono anche dubbi sui collegamenti che potrebbero legare Adam con la scuola e sulle armi che sono state usate per compiere la strage.
Adam Lanza
Il probabile autore della strage aveva 20 anni e, in un lungo articolo sul sito del New York Times, viene descritto dai conoscenti come un ragazzo solitario e problematico. Lanza non aveva una pagina Facebook. Sull’annuario della sua scuola superiore, nel 2010, al posto della sua foto c’è la scritta: “imbarazzato dalla macchina fotografica”.
In diverse interviste, scrive il NYT, i conoscenti di Lanza hanno raccontato che era una persona a disagio quando si trovava ad avere a che fare con gli altri: parlava poco e preferiva evitare l’attenzione. Secondo alcuni Lanza era affetto dalla sindrome di Asperger, una forma lieve di autismo. Anche secondo i vicini Lanza era un ragazzo con difficoltà di socializzazione e senza amici.
In una conferenza stampa la polizia di Newtown ha fatto sapere che Adam non è stato fatto entrare volontariamente nella scuola da qualcuno ma “si è fatto strada con la forza”, e che gli stessi agenti hanno dovuto rompere una finestra per entrare nella scuola e portare fuori bambini e insegnanti.
Il fratello
Ryan Lanza, 24 anni, è stato interrogato ieri dalla polizia del New Jersey, perché sospettato di essere coinvolto nella strage. Secondo l’Huffington Post sul corpo di Adam sarebbero stati trovati i documenti del fratello maggiore. Questo avrebbe portato al malinteso che ha spinto i giornali a imputare la strage a Ryan, ieri, e la polizia a interrogarlo. Ryan vive a Hoboken, nei sobborghi di New York, circa un centinaio di chilometri da Newtown, e lavora nella multinazionale della revisione contabile Ernst & Young, a Manhattan.
I genitori
Nancy Lanza, madre di Adam e Ryan, è stata trovata morta nella sua casa dopo la sparatoria. La polizia ritiene che Adam l’abbia uccisa prima di guidare la sua macchina fino alla Sandy Hook School. Secondo il New York Times Nancy lavorava nella scuola, ma non è ancora chiaro se sia un’informazione corretta. L’Associated Press scrive che, nonostante ci sia almeno un parente di Nancy che sostenga che lei lavorasse là come supplente, il suo nome non compare nei registri del personale.
Nancy era sposata con Peter Lanza, uno specialistica fiscale alla General Electrics. I due si separarono circa una decina di anni fa, secondo i conoscenti intervistati dal Washington Post. Le pratiche per il divorzio vennero ultimate nel 2009 e i due figli restarono a vivere con la madre a Newtown, mentre Peter si trasferì a Stamford a una cinquantina di chilometri di distanza. Secondo gli amici fu una separazione difficile per Adam e Ryan.
Il preside e la psicologa
Oltre ad Adam e alla madre, gli altri due nomi di vittime che sono stati resi pubblici quelli del direttore della scuola, Dawn Hochsprung, e della psicologa Mary Sherlach. Il sito della CNN ha dedicato ad Hochsprung, 47 anni, un lungo ritratto. Secondo un’amica era «una donna forte, nel senso buono del termine». Da due anni dirigeva la scuola, dopo una lunga carriera nel sistema educativo del Connecticut.
Sherlach, 56 anni, sposata con due figli, era pronta alla pensione e questo sarebbe stato il suo ultimo anno di insegnamento, ha dichiarato un suo amico. Un genitore si trovava insieme a Hochsprung e Sherlach al momento della sparatoria. Ricorda che sentirono dei colpi ed uscirono nel corridoio per vedere cosa fosse successo. Il genitore a quel punto si nascose sotto un tavolo e chiamò il 911. A quanto sembra Hochsprung e Sherlach sono state colpite nei primi minuti della sparatoria.
Le armi
Anche sulle armi usate per compire la strage non c’è ancora chiarezza, se non sul fatto che erano detenute legalmente dalla madre di Adam. Sembra essere sicuro che al momento di entrare nella scuola, Adam indossasse una tenuta da fatica militare nera e che fosse armato con due pistole (una Sig Sauer P226 di fabbricazione svizzera e una Glock 17, austriaca). Secondo l’Associated Press e il New York Times era armato anche di un fucile d’assalto Bushmaster .223, la versione per uso civile della carabina M4 Colt, in dotazione a gran parte dell’esercito americano.
Fino a qualche ora fa sembrava invece che il fucile fosse stato trovato nel bagagliaio della sua automobile. AP ha anche riferito la notizia del ritrovamento in un luogo non specificato di un fucile a pompa, di una carabina a ripetizione Henry (un fucile di metà ottocento) e un fucile Enfield (l’arma d’ordinanza dell’esercito britannico per tutta la prima metà del ‘900).