40 consiglieri regionali indagati in Lombardia
Del Popolo della Libertà e della Lega Nord, sono accusati di avere utilizzato i rimborsi regionali per spese personali
La Procura di Milano ha avviato un’indagine su una quarantina di consiglieri della Regione Lombardia del Popolo della Libertà e della Lega Nord accusati di peculato, tra cui i capigruppo dei due partiti in Regione, Paolo Valentini e Stefano Galli. Gli investigatori avrebbero accertato un utilizzo illecito dei rimborsi regionali per spese fatte al di fuori dell’attività politica, tra cui viaggi e ristoranti. Le accuse a carico dei consiglieri riguardano il periodo che va dal 2008 fino a quest’anno.
Dai ristoranti alle sigarette, nel mirino le spese dei consiglieri del Pdl e della Lega al Pirellone. Quasi tutti quelli della legislatura ormai scaduta. L’accusa: aver ottenuto rimborsi con soldi pubblici per spese dubbie. Gli investigatori della guardia di finanza hanno accertato un utilizzo illecito dei rimborsi regionali dei gruppi consiliari. Milioni di euro ogni anno per tutti i gruppi consiliari e che si aggiungono ai già tanti benefit dei politici. In particolare l’indagine riguarderebbe spese fatte al di fuori dell’attività politica con soldi pubblici. Tra gli indagati, i capigruppo in Regione del Pdl e della Lega Nord, Paolo Valentini e Stefano Galli per l’accusa di peculato e che riguarda una quarantina di consiglieri lombardi.
A dare il via al nuovo scandalo, le verifiche per l’indagine di corruzione su Davide Boni, ex presidente del Consiglio regionale della Lega e sull’ex assessore del Pdl, Franco Nicoli Cristiani, arrestato un anno fa con in casa una mazzetta da 100 mila euro.
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