Chi era Ada Lovelace
Una grande matematica inglese, studiosa del computer prima che esistesse il computer, celebrata nel doodle di Google di oggi
Ada Lovelace, matematica inglese vissuta nell’Ottocento, è la protagonista del doodle di Google di oggi. Come accade spesso nei giorni di anniversari relativi a personaggi ammirevoli, al posto del tradizionale logo di Google, nella pagina principale del motore di ricerca c’è un disegno che riassume vita e intuizioni di Augusta Ada Lovelace, per ricordare i 197 anni della sua nascita.
Ada Lovelace nacque a Londra il 10 dicembre del 1815, il suo cognome prima che si sposasse era Byron: il padre era il poeta George Gordon Byron. Quando aveva pochi mesi, la madre Annabella si separò dal marito, portando con sé Ada, che non avrebbe mai avuto rapporti stabili col padre, che sarebbe poi morto quando lei aveva appena otto anni. Da bambina, Ada era spesso malata e nel 1829 passò diversi mesi ferma a letto a causa del morbillo. Solo nel 1831 tornò a camminare, aiutandosi con le stampelle. Ricevette lezioni private di matematica e verso i 17 anni divenne evidente quanto fosse portata per le materie scientifiche.
Sviluppò uno stretto rapporto con Mary Somerville, famosa ricercatrice scientifica del diciannovesimo secolo, che le fece conoscere altri ricercatori e matematici britannici di fama. Ada Lovelace non era interessata solo alla matematica, uno dei suoi obiettivi (mai realizzati) era quello di trovare un modello che potesse spiegare il funzionamento del cervello e delle sensazioni nervose. Nell’estate del 1835 si sposò con William King, che tre anni dopo sarebbe diventato primo conte di Lovelace e con cui ebbe tre figli. Divenne un’assidua ospite a corte e si fece conoscere non solo per le proprie conoscenze scientifiche, ma anche per alcune voci su sue relazioni con alcuni uomini e per la sua passione per il gioco d’azzardo. Ada Lovelace morì all’età di 36 anni il 27 novembre del 1852 a causa di un tumore all’apparato urinario.
Matematica molto capace, Ada Lovelace è considerata in un certo senso una pioniera dell’informatica. Negli anni Quaranta dell’Ottocento tradusse in inglese la relazione su un seminario a riguardo di una macchina analitica, che il suo amico Charles Babbage aveva tenuto presso l’Università di Torino. Le occorsero circa nove mesi di lavoro per preparare la traduzione, che fu successivamente pubblicata su alcune riviste. Oltre un secolo dopo, nel 1953, le note di Lovelace sulla macchina analitica di Babbage furono ripubblicate, rendendo molto famosa la sua autrice. In una di queste note, Lovelace descrisse un algoritmo che serve per calcolare determinati numeri di Bernoulli, senza la necessità di conteggiare quelli che li precedono.
I numeri di Bernoulli sono una successione di numeri razionali, e in matematica sono molto importanti e ricorrono in vari problemi. L’algoritmo di Ada è considerato il primo programma per computer concepito nella storia, e poco importa se fu ideato in un’epoca in cui i computer non esistevano e c’erano solamente alcuni loro precursori, come la macchina analitica di Babbage. Ada Lovelace fu, in senso lato (ma neanche troppo), la prima programmatrice di computer della storia. In suo ricordo, tra le altre cose, è stato intitolato anche il nome di un linguaggio di programmazione, finanziato e sviluppato dal ministero della Difesa statunitense alla fine degli anni Settanta.
Da alcuni anni in tutto il mondo si festeggia l’Ada Lovelace Day, per celebrare i risultati ottenuti dalle donne in campo tecnologico e scientifico. La giornata dedicata alla matematica britannica non ha una data fissa: fu celebrata il 24 marzo nel 2009, mentre quest’anno è caduta il 16 ottobre 2012.