Monti si vuole dimettere
Prima l'approvazione della legge di stabilità, poi "dimissioni irrevocabili": il PdL ha espresso "un giudizio di categorica sfiducia" verso il governo
Mario Monti intende dimettersi da presidente del Consiglio appena approvate le leggi di stabilità e di bilancio: lo dice la nota diffusa dal Quirinale subito dopo l’incontro con Giorgio Napolitano, avvenuto sabato sera. Secondo Monti, la decisione del PdL di astenersi nei confronti del governo «costituisce, nella sostanza, un giudizio di categorica sfiducia nei confronti del Governo e della sua linea di azione».
Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha stasera ricevuto al Quirinale il Presidente del Consiglio dei Ministri, Senatore Mario Monti.
Il Presidente della Repubblica ha prospettato al Presidente del Consiglio l’esito dei colloqui avuti con i rappresentanti delle forze politiche che avevano dall’inizio sostenuto il Governo e con i Presidenti del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati.
Il Presidente del Consiglio ha dal canto suo rilevato che la successiva dichiarazione resa ieri in Parlamento dal Segretario del PdL on. Angelino Alfano costituisce, nella sostanza, un giudizio di categorica sfiducia nei confronti del Governo e della sua linea di azione.
Il Presidente del Consiglio non ritiene pertanto possibile l’ulteriore espletamento del suo mandato e ha di conseguenza manifestato il suo intento di rassegnare le dimissioni. Il Presidente del Consiglio accerterà quanto prima se le forze politiche che non intendono assumersi la responsabilità di provocare l’esercizio provvisorio – rendendo ancora più gravi le conseguenze di una crisi di governo, anche a livello europeo – siano pronte a concorrere all’approvazione in tempi brevi delle leggi di stabilità e di bilancio. Subito dopo il Presidente del Consiglio provvederà, sentito il Consiglio dei Ministri, a formalizzare le sue irrevocabili dimissioni nelle mani del Presidente della Repubblica.
Pier Luigi Bersani, segretario del PD e candidato a presidente del Consiglio del centrosinistra, ha detto che «di fronte all’irresponsabilità della destra, che ha tradito l’impegno assunto un anno fa davanti al paese, aprendo di fatto la campagna elettorale, Monti ha risposto con un atto di dignità che rispettiamo profondamente. Noi siamo pronti ad operare per l’approvazione nei tempi più rapidi della legge di stabilità». Pierferdinando Casini ha detto che «chi pensava di costringere Monti a galleggiare ora è servito».
Prima del suo incontro con Napolitano, Monti aveva detto che la situazione gli sembrava «gestibile» ma che l’astensione del PdL «introduce un elemento molto importante». Inoltre, il presidente del Consiglio aveva criticato l’approccio di alcuni esponenti politici – senza citarli esplicitamente – che ricercano il consenso «attraverso la presentazione di promesse illusorie». Nel pomeriggio Silvio Berlusconi aveva confermato la sua volontà di candidarsi, dicendo che il PdL avrebbe permesso l’approvazione dei «provvedimenti che sono già in Parlamento» ma criticando molto il governo Monti, che a suo dire avrebbe peggiorato la situazione generale del paese nell’ultimo anno e aggravato «il morale» degli italiani.
foto: Mauro Scrobogna /LaPresse/