La situazione nelle Filippine
Dopo il passaggio del tifone Bopha ci sono almeno 459 morti e 532 dispersi: il presidente Benigno Aquino III ha dichiarato lo stato di calamità nazionale
Il presidente delle Filippine Benigno Aquino III ha dichiarato lo stato di calamità nazionale per i danni e i morti causati dal tifone Bopha, che martedì ha portato forti venti e piogge intense nel sud, in particolare sull’isola di Mindanao, la seconda più grande del paese. Almeno 459 persone sono morte e altrettante sarebbero ferite, secondo i dati ufficiali dell’agenzia che sta gestendo l’emergenza. I dispersi sono invece 532, secondo il Consiglio nazionale per la riduzione dei rischi.
Con l’annuncio dello stato di calamità nazionale, le amministrazioni locali potranno accedere ai fondi previsti per i soccorsi e il salvataggio delle zone colpite e il presidente ha annunciato che chiederà anche aiuti internazionali. New Bataan è la città più colpita: quasi tutte le case sono coperte dal fango, molti alberi sono caduti e ci sono macerie dappertutto. La popolazione va avanti da due giorni senza cibo, senza riparo e, soprattutto, senza acqua potabile.
In tutto sono state distrutte circa 250mila case e le persone che hanno subito danni e perdite sono quasi 5 milioni. Poche ore prima dell’arrivo del tifone, martedì scorso, il governo aveva programmato un piano di emergenza, in gran parte inascoltato dalla popolazione: oltre 150mila persone erano riuscite comunque a mettersi in salvo, raggiungendo rifugi e aree sicure. Il tifone Bopha, che è stato il più intenso di quest’anno, dopo aver attraversato il sud delle Filippine si è diretto verso il Mare Cinese Meridionale.