E ora?
Alfano ha visto Napolitano questa mattina e ha detto che il PdL considera «concluso» il governo Monti
13.47 – Dopo il colloquio con il presidente della Repubblica, Alfano ha preso la parola alla Camera e ha detto: «Tredici mesi fa questo governo nacque perché le cose andassero meglio. Tredici mesi dopo le cose vanno peggio. Non abbiamo bisogno di molte discussioni. Oggi siamo qui a dire che consideriamo conclusa questa esperienza di governo. Ieri non abbiamo votato la sfiducia perché avremmo causato l’abisso dell’esercizio provvisorio. Vogliamo concludere l’esperienza di questo esecutivo. Non vogliamo mandare le istituzioni e il Paese allo scatafascio».
Aggiornamento ore 12. È finito l’incontro tra Napolitano e Alfano, Gasparri e Cicchitto. Ora il presidente della Repubblica sta parlando con il presidente del Senato, Renato Schifani.
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La complicata giornata parlamentare di ieri avrà qualche seguito oggi, e quanto accadrà dovrebbe far comprendere meglio l’entità di questa crisi politica e le sue possibili evoluzioni.
(Le foto di giovedì alla Camera)
Rapido promemoria: giovedì, dopo un comunicato in cui Berlusconi diceva di essere “assediato” da chi gli chiede di ricandidarsi e dopo un commento negativo del ministro Passera relativamente a questa ipotesi, il PdL ha annunciato di passare alla posizione parlamentare dell’astensione nei confronti del governo. Conseguentemente, non ha votato la fiducia né al Senato, dove si votava il decreto sviluppo, né alla Camera, dove si votava un provvedimento sui costi della politica. Non solo: in serata Angelino Alfano ha detto che le primarie del PdL sono annullate in ragione della decisione di Silvio Berlusconi di candidarsi per la sesta volta alla presidenza del Consiglio. La decisione ha aperto una crisi politica: il PdL è il più grande dei tre partiti che sostiene il governo Monti ed è il partito di maggioranza relativa sia alla Camera che al Senato.
Veniamo a oggi, quindi. Alfano alle 10.30 andrà al Quirinale a parlare con il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, al quale descriverà le decisioni politiche del PdL, esponendo le sue ragioni. Napolitano ha invitato ieri a non bruciare «i risultati raggiunti dal governo o tutto andrà a picco» e ha chiesto di cooperare «responsabilmente» per una «ordinata, non precipitosa e non convulsa conclusione della legislatura e dell’esperienza del governo». Monti ieri ha preferito non commentare quanto successo dicendo di voler prima aspettare l’incontro di Napolitano con Alfano.
A giudicare da quanto scrivono oggi i giornali, dopo l’incontro con Alfano il presidente della Repubblica dovrebbe vedere o sentire, oltre che Monti, anche Bersani e Casini, leader degli altri due partiti che insieme con il PdL sostengono il governo. Alfano dovrebbe chiedere a Napolitano di sciogliere le camere subito dopo l’approvazione della legge di stabilità e accorpare così le elezioni politiche alle prossime regionali, già all’inizio di febbraio. L’orientamento del presidente della Repubblica fin qui era stato un altro: approvare la legge di stabilità, il decreto sviluppo e magari anche quello sulle incandidabilità, riformare la legge elettorale, e andare alle elezioni politiche a marzo.
foto: Mauro Scrobogna /LaPresse