Il futuro di Angela Merkel
È stata rieletta per la settima volta presidente del partito, con il 97 per cento dei voti: è molto apprezzata nel paese e cerca un terzo mandato, ma non sarà semplice
Martedì pomeriggio, durante il venticinquesimo congresso della CDU ad Hannover, la cancelliera tedesca Angela Merkel è stata rieletta per la settima volta consecutiva presidente del partito, con il 97,94 per cento dei voti: 903 delegati hanno votato a favore della rielezione, 19 contro e 9 si sono astenuti. Merkel guida la CDU dal 2000.
(Storia e foto di Angela Merkel, la donna da cui dipende il futuro dell’Europa)
Il risultato schiacciante dell’elezione, che è stata seguita da un discorso della cancelliera che ha ricevuto ben otto minuti di applausi, dà il via di fatto alla campagna elettorale e ripropone Merkel come candidata del centrodestra tedesco alle elezioni federali di settembre 2013, quando tenterà di conquistare il terzo mandato consecutivo. Il discorso di Merkel è stato una celebrazione dei risultati del suo governo, definito «il migliore dalla riunificazione tedesca nel 1989». Merkel ha anche parlato dei risultati importanti ottenuti nell’occupazione e nella crescita economica, evidenziando la controtendenza della Germania rispetto all’eurozona.
Merkel gode al momento di un gradimento molto alto nell’opinione pubblica, quasi il 70 per cento, grazie soprattutto alla gestione della crisi dell’euro, e che la colloca molto al di sopra del suo sfidante alle elezioni del prossimo autunno, il socialdemocratico Peer Steinbrück. La CDU è data al 39 per cento nei sondaggi, quasi nove punti in più rispetto al Partito Socialdemocratico (SPD), un dato importante che però non permetterebbe alla cancelliera di formare da sola una maggioranza di governo. In questo caso potrebbe ripresentarsi la stessa situazione delle elezioni federali del 2005, quando né la coalizione formata da CDU e CSU (Unione Cristiano-Sociale) né quella formata da SPD e Verdi ottennero voti sufficienti a formare una maggioranza al Bundestag, costringendo i partiti a formare una Grosse Koalition guidata da Merkel e con un numero di ministeri assegnato in modo equo tra le due parti.
(Chi è Peer Steinbrück, lo sfidante di Angela Merkel)
Il problema di Merkel è quindi al momento quello delle alleanze. Il Partito Liberal Democratico (FDP) ha visto un clamoroso calo di consensi a partire dal 2009, quando ottenne il 14 per cento dei voti ed entrò a far parte del governo con la CDU: oggi corre il rischio reale di non raggiungere la soglia di sbarramento del 5 per cento e non entrare in Parlamento. Nelle elezioni del Land di Berlino del settembre 2011 la FDP non è riuscita a superare la soglia del 5 per cento, scomparendo dai parlamenti locali. Merkel deve quindi considerare altre opzioni, anche quella di ripetere l’esperienza di un governo di larghe intese. Ipotesi che non piace invece al suo sfidante, Peer Steinbrück, già ministro delle Finanze nel governo allargato del 2005. Secondo Steinbrück la grande alleanza non ha portato nulla al suo partito, che adesso punta ad un accordo elettorale coi Verdi, secondo i sondaggi terza forza politica del paese con il 14 per cento dei consensi.
Oltre al problema delle alleanze Merkel deve fare i conti anche con una serie di tensioni all’interno della CDU. Nonostante il risultato schiacciante del congresso, infatti, al momento convivono all’interno del partito due visioni contrastanti incarnate da una parte dai conservatori e, dall’altra parte, da un’ala più moderna che punta al voto delle famiglie e dei giovani e che sta facendo pressioni affinché vengano riconosciuti i diritti delle coppie omosessuali.