Le lavagne degli scienziati
Alejandro Guijarro ha girato i centri di ricerca più importanti del mondo e ne ha fotografato uno degli oggetti più evocativi
Alejandro Guijarro è spagnolo, lavora tra Madrid e Londra, si è appena diplomato al Royal College of Art, una delle migliori scuole per le arti visive, e ha già partecipato a diverse mostre fotografiche personali e collettive.
Guijarro conduce da tre anni il progetto Momentum, per il quale sta girando il mondo fotografando con un banco ottico – una macchina di grande formato – le lavagne di alcuni dei centri scientifici e di ricerca più importanti al mondo. Guijarro ha fotografato i centri di studio e ricerca di Oxford, di Stanford e del CERN, tra gli altri, con l’idea di generare un ponte tra ciò che si riferisce alla scienza e ciò che fa parte dell’arte: le lavagne, decontestualizzate, portano i segni di discorsi complicati; i gesti, che rappresentano processi scientifici incomprensibili per la maggior parte delle persone, diventano una tela con una propria estetica. E diventano quindi anche più facili da capire, perché investiti di emozioni e storie e quindi interpretabili da chi la osserva. Guijarro ne parla così:
In parole povere, secondo la meccanica quantistica, più la posizione di una particella è stabilita con precisione, meno precisamente si può stabilire il suo momento fisico (e viceversa)… Mentre la fisica classica vede il mondo come la determinazione di leggi di natura causali e naturali, la fisica quantistica lo vede come probabilità statistica, dove uno specifico evento può più o meno probabilmente accadere. Nella fisica quantistica la figura dell’osservatore ha un ruolo fondamentale per la piena comprensione del fenomeno.