Ci sono novità sulla TAV?
Monti e Hollande si sono visti oggi a Lione, hanno detto di voler andare avanti ma non hanno risolto la questione al centro della discussione: chi la pagherà?
Oggi il presidente del Consiglio, Mario Monti, e il presidente francese François Hollande si sono incontrati a Lione per un summit bilaterale tra Italia e Francia. Alla riunione hanno partecipato diversi ministri dei governi dei due paesi, ribadendo impegni e collaborazioni su diversi fronti dalla politica europea a quella economica, passando anche per la controversa questione della linea ferroviaria ad alta velocità (TAV) tra Torino e Lione. Italia e Francia hanno confermato il loro impegno per la realizzazione dell’infrastruttura, che ridurrà i tempi di percorrenza dei convogli e che è parte del “Progetto prioritario 6” per la realizzazione di una linea Lione – Trieste – Budapest, con il proseguimento fin verso il confine ucraino.
Il ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, che ha anche le deleghe per i Trasporti, ha firmato oggi a Lione una dichiarazione congiunta con il ministro dei Trasporti francese, Frederic Cuviller. Il documento afferma, ancora una volta e con maggiore chiarezza rispetto al passato, l’intenzione dell’Italia e della Francia di collaborare nella realizzazione della Torino – Lione “nelle tempistiche previste”.
L’agenzia di stampa AFP spiega, però, che nel documento non si fa un esplicito riferimento alla suddivisione dei costi tra Italia, Francia e Unione Europea, che dovrebbe finanziare parte del progetto. Stando agli accordi stretti in precedenza, dopo lunghi dibattiti e revisioni dei piani di costruzione dell’opera, la TAV dovrebbe avere un costo iniziale di 8,5 miliardi di euro. Circa 2,9 miliardi di euro dovrebbero essere messi a disposizione dall’Italia e 2,2 miliardi dalla Francia. Il restante 40 per cento della somma dovrebbe essere finanziato, invece, con fondi europei.
(Le FAQ del governo sulla TAV)
La dichiarazione congiunta di oggi non determina particolari cambiamenti rispetto a quanto già concordato in passato, ma serve più che altro per esercitare nuove pressioni nei confronti dell’Unione Europea, in vista della richiesta dei finanziamenti resi possibili dai fondi europei. Il 40 per cento di cui si parla, circa 3,4 miliardi di euro, è il contributo massimo che l’UE potrebbe concedere. Non è certo che questo avvenga, anche perché le risorse europee disponibili per tutti questi progetti superano di poco gli 8 miliardi di euro.
Lo scorso luglio, Siim Kallas, commissario europeo per i Trasporti, ha risposto a una richiesta del governo francese sul finanziamento della TAV ricordando che l’opera è considerata in primo luogo un progetto di Francia e Italia, e che quindi dovrebbero essere i due paesi a sobbarcarsi la porzione più grande delle spese. Durante l’estate, inoltre, la Corte dei Conti francese ha terminato un rapporto sulla Torino – Lione, rilevando che gli ultimi progetti ufficiali che prevedono una soluzione “ibrida” che sfrutti parte della vecchia linea ferroviaria (riducendo così i costi) non hanno approfondimenti convincenti. Hollande e diverse autorità locali, dei territori interessati dall’opera dal lato francese, hanno comunque confermato di essere favorevoli alla realizzazione dell’opera, come dimostrato dal nuovo impegno comune firmato oggi.
L’organizzazione del prossimo vertice bilaterale con la Francia, il 31esimo, spetterà al governo italiano. Mario Monti ha annunciato che l’incontro si terrà a Torino, spiegando di voler dare anche in questo modo ulteriore rilievo alla decisione di proseguire con il progetto per la realizzazione della TAV. La data non è stata ancora comunicata, ma è stato anticipato che l’incontro servirà per mettere a punto altri dettagli legati all’alta velocità tra i due paesi, e per fare il punto sullo stato dei finanziamenti europei.
Il prossimo anno sarà definito il soggetto che avrà materialmente il compito di costruire la nuova linea ferroviaria. Il 2013 sarà anche l’anno in cui ci saranno le gare d’appalto per l’assegnazione della galleria di 9 chilometri che costituirà il primo pezzo del cosiddetto “tunnel di base”. L’opera avrà un costo di 400 milioni di euro e i lavori potrebbero partire nel 2014. La nuova linea dovrebbe entrare in servizio nel 2025, ma a causa dei ritardi accomulati non è escluso che sia pronta per il 2028-29.
Il bilaterale Francia – Italia si è svolto a Lione, dove sono state adottate grandi misure di sicurezza in vista delle manifestazioni dei No TAV, i gruppi che da anni contestano la realizzazione delle nuove infrastrutture ferroviarie, specialmente dal versante italiano. In città è stata definita una zona rossa non accessibile ai manifestanti per ragioni di sicurezza. La polizia al confine tra Italia e Francia ha fermato cinque autobus di attivisti, che sono stati fotografati e filmati prima del loro proseguimento verso Lione. I mezzi sono stati fermati sull’autostrada a una trentina di chilometri da Lione. I No TAV hanno organizzato alcune forme di protesta sul posto, bloccando la circolazione. Circa trecento manifestanti hanno protestato nelle vie del centro di Lione.