Il manifesto per Berlusconi in Ucraina
È stato esposto a Charkiv, in risposta a quello fuori dal palazzo del comune di Roma per la libertà di Yulia Tymoshenko
Sulla facciata esterna del municipio di Charkiv, in Ucraina, è esposta da ieri una grande immagine di Silvio Berlusconi dietro le sbarre di una prigione, in segno di protesta contro la decisione del Comune di Roma di esporre fuori dal palazzo del Campidoglio uno striscione a sostegno dell’ex premier ucraina Yulia Tymoshenko, oggi detenuta a Charkiv. Charkiv (Charkov in russo) è la seconda città del paese con oltre un milione e mezzo di abitanti e si trova a pochi chilometri di distanza dalla frontiera con la Russia.
Un drappo con la scritta «Libertà per Julija Timoshenko» e una foto dell’ex primo ministro ucraino, che attualmente è in carcere a Charkiv, è stato esposto il 26 dicembre nella sede istituzionale del Comune, in piazza del Campidoglio, tra quelli già esistenti per Sakineh Ashtiani e per Emanuela Orlandi.
Insieme all’esposizione del drappo c’è stata una cerimonia a sostegno della leader dell’opposizione ucraina, a cui hanno partecipato il sindaco Gianni Alemanno e il parlamentare ucraino Mykola Tomenko del partito di Tymoshenko (era presente anche l’ex calciatore del Milan Andriy Shevchenko). Tymoshenko è stata condannata nell’ottobre 2011 a sette anni di carcere per abuso di ufficio, in un processo che secondo molti aveva motivazioni politiche, e le sue condizioni di detenzione causano periodicamente proteste diplomatiche da parte di diversi paesi europei. Il 27 novembre ha compiuto 52 anni.
Ieri l’amministrazione comunale di Charkiv ha risposto polemicamente all’iniziativa: è stata esposta un’enorme immagine che ricalca la grafica di quella romana in cui Berlusconi appare dietro a sbarre metalliche tagliate, con un testo in italiano e in ucraino. Quello in italiano dice: «Giù le mani di Berlusconi! Per colpa sua l’Italia ha perso milioni! Comune di Roma! Sostieni non solo quello ucraino ma anche il tuo ex-premier!».
Yuriy Sydorenko, il portavoce del sindaco Hennadiy Keres, ha parlato dell’iniziativa con sarcasmo: «il sindaco ha osservato con attenzione a quello che è successo l’altroieri a Roma e ha ascoltato l’appello fatto agli altri sindaci dal sindaco di quella città per dare sostegno ai prigionieri politici. Ha deciso di sostenere in questo modo un prigioniero politico della stessa Italia, l’ex primo ministro Silvio Berlusconi.» Ha aggiunto che il manifesto non è stato pagato con i soldi del comune di Kharkiv e che dovrebbe essere rimosso domani.