La legge “salva Sallusti” non c’è più
Il Senato ha bocciato l'articolo 1 del contestato disegno di legge: di fatto si ricomincia da capo
Il Senato ha bocciato l’articolo 1 della cosiddetta legge “salva Sallusti”, il disegno di legge sul reato di diffamazione che avrebbe dovuto eliminare la possibilità per i giornalisti di essere puniti con il carcere. Il 13 novembre il Senato aveva approvato un emendamento, proposto dalla Lega Nord, che alleggeriva le responsabilità dei direttori ma riaffermava la possibilità per i giornalisti di essere condannati a un anno di carcere.
L’emendamento era stato approvato con voto segreto e votato, stando alle ricostruzioni del giorno dopo, dalla Lega, dall’ApI, da pezzi consistenti del Popolo della Libertà e dell’UdC e con ogni probabilità da qualche senatore del Partito Democratico, anche se ufficialmente la posizione del partito era contraria alla nuova modifica. La Federazione Nazionale della Stampa Italiana aveva indetto uno sciopero per oggi contro la norma, poi differito. Con la bocciatura dell’articolo 1 avvenuta oggi di fatto si ricomincia da capo, dato che l’articolo 1 conteneva le norme più importanti. Il Popolo della Libertà non ha partecipato al voto. Alessandro Sallusti, direttore del Giornale, ha ricevuto oggi l’ordine di arresto ai domiciliari.
foto: LaPresse