Il codice del piccione
Un messaggio cifrato è stato trovato in Inghilterra sul corpo di un piccione viaggiatore della Seconda Guerra Mondiale: i servizi segreti dicono che non sanno decifrarlo
Venerdì il dipartimento per le comunicazioni dei servizi segreti britannici ha annunciato di aver trovato un messaggio in codice della Seconda Guerra Mondiale sul corpo di un piccione morto. Il messaggio, custodito in un cilindro rosso legato a una zampa dell’animale, è composto da quattro colonne e sei righe di gruppi di quattro lettere. Il contenuto è ancora un mistero.
L’animale è stato trovato qualche settimana fa da David Martin, nel camino della sua casa nel Surrey (sudest dell’Inghilterra). Martin ha subito cominciato a cercare qualcuno che potesse aiutarlo a decifrare il messaggio e così si è rivolto a Colin Hill, curatore del museo Pigeons at War di Bletchley Park, che dopo le prime analisi ha deciso di rivolgersi a GCHQ (Government Communications Headquarters), il dipartimento per le comunicazioni dell’intelligence britannica.
Secondo Hill, il piccione era uno dei circa 250 mila animali consegnati volontariamente da allevatori privati durante la Seconda Guerra Mondiale. Ciò che rendeva utili i piccioni era la loro capacità di saper ritrovare la strada per l’Inghilterra, qualunque fosse il luogo di partenza. Questo li rendeva particolarmente utili per trasportare i messaggi delle spie e della resistenza che si trovava oltre le linee tedesche.
Il piccione trovato da Martin era probabilmente uno di questi animali, utilizzato da spie alleate per comunicare dai territori occupati informazioni come ad esempio l’ubicazione di fabbriche di armi tedesche o i siti di lancio dei missili V2. Molti piccioni veniva uccisi durante queste missioni: alcuni dai falchi, una volta tornati in Inghilterra, molti altri dai tiratori scelti tedeschi. Per questo motivo era necessario che i messaggi venissero scritti in codice.
Il GCHQ ha dichiarato che il codice non può essere tradotto perché i libri che contenevano le chiavi di decrittazione sono stati distrutti alla fine della guerra. Hill però ha dei dubbi sugli sforzi effettivamente compiuti dall’intelligence: «Con i moderni computer e tutto il resto è piuttosto difficile credere che non abbiano potuto decifrarlo». Lo stesso GCHQ ha chiesto aiuto a chi si voglia applicare a questo rebus, fornendo anche qualche indicazione aggiuntiva su come funzionavano i codici. Se volete fare un tentativo, questa è la trascrizione:
AOAKN HVPKD FNFJW YIDDC
RQXSR DJHFP GOVFN MIAPX
PABUZ WYYNP CMPNW HJRZH
NLXKG MEMKK ONOIB AKEEQ
WAOTA RBQRH DJOFM TPZEH
LKXGH RGGHT JRZCQ FNKTQ
KLDTS FQIRW AOAKN 27 1525/6
Foto: AP Photo / Royal Pigeon Racing Association