Il comunicato del Cdr del gruppo Espresso sui tagli
Questa settimana la rivista non è uscita per protesta e il CdR ha chiesto un incontro urgente con i dirigenti aziendali delle testate del gruppo
Il coordinamento dei Cdr del gruppo Espresso ha pubblicato un comunicato per ribadire la preoccupazione per il programma di tagli annunciato dall’azienda e chiedere un incontro urgente con i dirigenti aziendali delle testate del gruppo. Martedì e mercoledì la redazione dell’Espresso, per cui è stato dichiarato lo stato di crisi, ha scioperato in segno di protesta: il sito non è stato aggiornato per due giorni e questa settimana il cartaceo non è uscito in edicola.
Il Coordinamento dei Cdr Espresso, Repubblica, Finegil e Elemedia esprime forte preoccupazione per le ulteriori riduzioni giornalistiche nel Gruppo. È stato dichiarato lo stato di crisi anche al settimanale L’Espresso, testata storica e marchio editoriale, che si aggiunge a quello appena attuato per l’Agl. Oggi l’Espresso non sarà in edicola in segno di protesta contro il pesante programma di tagli annunciato dall’azienda in assenza di un piano editoriale. Con questa azione i redattori dell’Espresso intendono tutelare il patrimonio di una testata che in questi anni ha continuato a distinguersi per le sue battaglie civili, le sue inchieste e la sua indipendenza da qualsiasi centro di potere. I tagli all’organico, nonostante un bilancio di gruppo in utile anche per il 2012, mettono a rischio il livello dell’informazione fino ad oggi garantito con autorevolezza sin dal suo primo numero, il 2 ottobre del 1955. Siamo di fronte all’ennesimo sacrificio richiesto alle redazioni dopo i ridimensionamenti a Radio Capital, al Piccolo di Trieste (che ha proclamato una nuova giornata di sciopero per il primo dicembre e dove è stato presentato anche un piano per la riduzione delle pagine e l’ampliamento dell’offerta su internet) a Bolzano-Trento, al Messaggero Veneto, nei Quotidiani veneti e confermato anche dalla cessazione dei contratti a termine alla Provincia Pavese, dalla chiusura della testata Velvet e, infine, dall’incertezza delle relazioni sindacali a La Nuova Sardegna. Ai colleghi va la solidarietà di tutti i Cdr del Coordinamento, che ribadiscono la necessità e l’urgenza di un piano di sviluppo editoriale non prescindendo dalla valorizzazione del primo patrimonio aziendale: i giornalisti.