L’isola che non c’è (sul serio)
Si chiama Sandy, atlanti e cartine la segnalano tra Australia e Nuova Caledonia, ma un gruppo di ricercatori è andato a cercarla senza trovarla
Sandy Island si trova nel tratto di oceano Pacifico tra Australia e Nuova Caledonia, è segnalata su moltissimi atlanti, carte nautiche e mappe, comprese quelle digitali di Google, ma in realtà non esiste. Secondo i ricercatori dell’Università di Sidney, Australia, è erroneamente segnalata sulle carte geografiche da almeno dieci anni. Come spiega BBC, un gruppo di ricercatori ha raggiunto in nave la zona in cui si sarebbe dovuta trovare l’isola, trovando solo acqua a perdita d’occhio.
«Abbiamo voluto controllare perché le carte di navigazione a bordo della nave segnavano acque molto profonde nella zona, circa 1400 metri. È segnalata su Google Earth e su altre mappe, quindi siamo andati a vedere e l’isola non c’era. È una cosa abbastanza bizzarra. Come ha fatto a finire sulle mappe? Non lo sappiamo, ma continueremo le ricerche per capirlo», ha spiegato la ricercatrice Maria Seton, che ha fatto parte della spedizione verso l’isola fantasma.
La locuzione “isola fantasma” non è una frase a effetto o un pigro modo di dire giornalistico: per convenzione sono chiamate così le isole che nel corso del tempo sono state segnalate come realmente esistenti, con i contorni delle coste disegnati sulle carte geografiche, e che in seguito sono state rimosse dopo la dimostrazione della loro inesistenza. Il fenomeno un tempo era abbastanza frequente perché gli esploratori non avevano sempre a disposizione strumentazioni molto accurate, o perché si verificavano errori nella trascrizione delle coordinate in fase di disegno delle mappe. A volte banchi di nebbia, iceberg o illusioni ottiche tradivano i cartografi, che segnavano piccole isole in realtà inesistenti. Con lo sviluppo delle nuove tecnologie, e soprattutto grazie ai satelliti, il fenomeno è quasi del tutto scomparso e per questo motivo i ricercatori australiani non sanno dire con certezza come mai sia stata segnalata l’esistenza di Sandy Island.
Una ipotesi, ancora da verificare, è che l’isola sia stata identificata per sbaglio una volta, e che in seguito l’errore sia stato ricopiato e replicato su carte e atlanti, comprese le versioni digitali. Sandy Island potrebbe essere stata segnalata in seguito all’errata interpretazione dei dati satellitari: la sua posizione coincide con quella di un promontorio della piattaforma continentale, cosa che potrebbe avere influito sulle rilevazioni nella zona. Secondo altre interpretazioni, l’isola potrebbe essere un inserimento fittizio, cioè un elemento aggiunto volutamente per identificare eventuali casi di plagi. In questo caso, la presenza di un elemento di fantasia in un’altra mappa avrebbe dimostrato che l’originale era stato copiato senza autorizzazione.