Niente donne vescovo in Inghilterra
Il Sinodo della Chiesa protestante anglicana ha bocciato la proposta malgrado un'ampia maggioranza favorevole, per l'arcivescovo di Canterbury è un «giorno tragico»
Il Sinodo generale della Chiesa d’Inghilterra ha votato contro l’ordinazione delle donne vescovo: la proposta era stata approvata dal sinodo dei vescovi e dalla Camera del clero, ma era stata respinta dalla Camera dei laici. Per poter essere approvata la proposta doveva ottenere la maggioranza dei due terzi, in ognuno dei tre ordinamenti: nella Camera dei vescovi ci sono stati 44 voti a favore, 3 contrari e due astenuti; nella Camera del Clero 148 sono stati a favore, 45 contro; nella Camera dei laici 132 sono stati a favore e 74 contro.
Il voto è stato incerto fino all’ultimo momento ed è stata la Camera dei laici ad essere decisiva, seppur per pochi voti: quelli favorevoli sono stati la maggioranza, il 64 per cento, ma non sufficienti per raggiungere la maggioranza dei due terzi che non è stata raggiunta per soli sei voti. Il procedimento legislativo era stato avviato 12 anni fa e ora si dovrà attendere almeno altri cinque anni prima di poter votare di nuovo. La Chiesa anglicana aveva approvato, nel 1992, l’ordinazione delle donne sacerdote: oggi sono un terzo del totale. In base alle norme che regolano questo tipo di procedimento, nel caso in cui la proposta fosse stata approvata, si sarebbe dovuto esprimere poi anche il Parlamento britannico, prima dell’assenso finale della regina.
Il Sinodo generale è riunito a Londra da ieri e la decisione è arrivata alla fine di un’intera giornata di dibattito. Il tema è molto discusso all’interno della Chiesa anglicana da una decina d’anni e promosso soprattutto dall’arcivescovo di Canterbury uscente, Rowan Williams (che rimarrà in carica fino a dicembre): «dopo tanti anni di dibattito e di tentativi di compromesso, questo è un giorno tragico per la Chiesa d’Inghilterra. Ma nonostante questa battuta d’arresto non si ferma la nostra battaglia per la piena accettazione del dono della leadership femminile nella vita della Chiesa». Anche Justin Welby, il nuovo arcivescovo di Canterbury, nominato il 9 novembre scorso, aveva detto di essere favorevole all’ordinazione delle donne vescovo e dopo il voto di questa sera ha commentato: «È molto deludente che il voto sia stato negativo per così poco».
Il provvedimento GS 1708D, che è stato considerato favorevolmente dalla maggioranza degli appartenenti alle diverse camere, è stato molto criticato da una minoranza che l’ha sempre considerato «un abominio»: si tratta, in particolare, degli evangelici conservatori e di una parte dei cattolici, che ne contestano il fondamento teologico. L’opinione pubblica si è invece sempre espressa a favore di questo cambiamento nella Chiesa anglicana e ci sono state anche diverse iniziative popolari. Contro la decisione di oggi si è espresso anche, duramente, il Gruppo cattolico che fa parte del Sinodo generale, dopo essersi astenuto in blocco: secondo i cattolici anglicani la discussione dovrebbe continuare ma cambiando alcuni punti dell’accordo votato oggi.
La questione era stata discussa anche nel mese di luglio quando il Sinodo si era riunito a York: in quell’occasione si era deciso di rinviare la decisione per evitare spaccature all’interno dell’organizzazione. Fino a oggi, sulla proposta di ordinare donne vescovo, si erano espresse favorevolmente 42 diocesi della Chiesa anglicana su 44. Recentemente la Chiesa anglicana del Sud Africa ha invece eletto la sua prima donna vescovo e lo stesso hanno deciso i vescovi dell’Australia e degli Stati Uniti, che sono guidati da una donna, Kathrine Jefferts Schori.
Foto: La riunione del Sinodo generale della Chiesa anglicana (Yui Mok/WPA Pool/Gettyimages)