La foto del caso Petraeus
È quella tanto discussa dell'agente dell'FBI a petto nudo, che a vederla sembra meno inopportuna di quanto raccontato nei primi giorni dai media
Uno dei personaggi principali della vicenda che ha portato alle dimissioni del direttore della CIA David Petraeus, è l’agente dell’FBI che ha fatto partire l’indagine sugli account di posta di Petraeus. Alcuni particolari emersi negli ultimi giorni aiutano a chiarire meglio il suo ruolo nella faccenda e a rivedere alcuni dei particolari più incredibili per cui l’uomo era diventato famoso nei primi giorni dello scandalo.
(L’incredibile caso Petraeus, dall’inizio)
Nel maggio 2012, l’agente ricevette da una sua amica, Jill Kelley – una donna della Florida che insieme con la sorella aveva contatti tra i più importanti militari e politici degli Stati Uniti – la segnalazione che stava ricevendo email minatorie anonime. L’agente si prese a cuore la faccenda e la passò all’unità dell’FBI sui crimini informatici, che da quelle email ricostruì, nell’arco di settimane, gli scambi tra Kelley, Paula Broadwell (autrice delle email anonime), Petraeus e Allen, un altro importante generale USA.
Ma l’agente, che formalmente non fu mai incaricato di occuparsi della questione, venne ripreso dopo qualche tempo dai suoi superiori perché si stava interessando troppo alla vicenda, diventandone «ossessionato», secondo le prime fonti della stampa americana. Non solo, ma avrebbe inviato a Kelley anche foto di sé a petto nudo.
Negli ultimi giorni è emersa qualche informazione in più sull’agente, a partire dalla sua identità, e il primo ritratto fornito da giornali e televisioni sembra essere per molti aspetti esagerato. L’agente si chiama Frederick W. Humphries II, ha 47 anni e una lunga esperienza nell’FBI, di cui fa parte dal 1997 occupandosi anche di importanti indagini sul terrorismo. Ieri, dopo che la sua identità era stata resa pubblica, un membro di un’associazione di categoria delle forze dell’ordine aveva detto che la famosa foto a petto nudo inviata a Kelley risaliva a anni fa ed era «parte di un contesto più ampio di quelle che chiamerei relazioni sociali, in cui le famiglie [di Kelley e di Humphries] si scambiavano parecchie foto gli uni degli altri.» Ha aggiunto che si trattava di uno scherzo e che non aveva un contenuto o un significato sessuale.
Ieri il Seattle Times ha pubblicato la foto e ha ricostruito parzialmente la storia basandosi anche sulle dichiarazioni di Humphries in un’intervista telefonica.
La foto fu scattata dopo una seduta di addestramento fisico alla base dell’aviazione americana di MacDill, in Florida. Humphries era tornato da poco all’ufficio FBI di Tampa dalla base di Guantánamo, dove era stato impiegato come ufficiale di collegamento dell’FBI presso la CIA. L’agente si fece scattare la foto con due bersagli, che avevano una discreta somiglianza con lui al momento, poi la mandò a decine di amici e conoscenti da un account di posta personale, con la didascalia “Qual è Fred?” Tra i destinatari ci furono, nell’ottobre del 2010, anche Jill Kelley e un giornalista del Seattle Times.
Quello che sembra sicuro è che fu anche l’ostinazione di Humphries a far sì che il caso Petraeus andasse avanti e arrivasse ai massimi responsabili dei servizi di sicurezza statunitensi. L’agente, infatti, chiamò il 27 ottobre scorso il deputato repubblicano Dave Reichert per informarlo di tutta la storia. Humphries aveva l’impressione che l’FBI stesse lavorando per insabbiare il caso, anche se fin dalla fine dell’estate il ministro della Giustizia Eric Holder ne era a conoscenza.
Il deputato ne parlò con il leader della maggioranza alla Camera, il repubblicano Eric Cantor, che a sua volta contattò il direttore dell’FBI Robert Mueller. Nell’arco di pochi giorni, il responsabile dei servizi segreti nazionali dell’amministrazione Obama, James Clapper, chiamò Petraeus per dirgli che era il caso di rassegnare le dimissioni.
Intanto c’è qualche novità anche su David Petraeus. Per la prima volta dalle sue dimissioni, la scorsa settimana, Petraeus ha parlato con la stampa, la presentatrice Kyra Phillips della TV via cavo HLN. Petraeus ha negato di aver consegnato informazioni riservate a Paula Broadwell e ha detto che le sue dimissioni non hanno niente a che fare con le critiche che hanno riguardato l’operato della CIA a Bengasi l’11 settembre scorso. A questo proposito, Petraeus è andato nelle prime ore di oggi a testimoniare sulla vicenda davanti alla commissione della Camera che si occupa dei servizi segreti. Domani dovrebbe comparire davanti alla commissione del Senato. Entrambe le udienze si tengono a porte chiuse.