Cinque film di Francesco Rosi
Oggi compie novant'anni uno dei più importanti registi italiani
Oggi compie novant’anni Francesco Rosi, uno dei più importanti registi e sceneggiatori italiani. Rosi è nato a Napoli e ha iniziato a lavorare nel cinema nel 1948, come aiuto regista di Luchino Visconti per i film La terra trema e Senso. Dopo aver scritto diverse sceneggiature ha realizzato il suo primo lungometraggio nel 1958, La sfida. Rosi è uno dei registi più importanti di quel filone di film cosiddetti “d’inchiesta”, in cui si approfondiscono i problemi politici e sociali dell’Italia di quegli anni con uno spirito vicino a quello del cinema documentario. Nel 2008 gli è stato assegnato l’Orso d’oro alla carriera al Festival di Berlino, nel 2009 la Legione d’Onore e ad agosto di quest’anno il Leone d’oro alla carriera in occasione della 69ª edizione della mostra del cinema di Venezia.
1963, Le mani sulla città
In questo film Rosi denuncia la corruzione e la speculazione edilizia dell’Italia degli anni Sessanta. All’inizio del film, una frase recita: «I personaggi e i fatti sono immaginari, ma autentica è la realtà che li produce». In questa scena si discute, durante un consiglio comunale, del crollo di un palazzo che ha causato la morte di alcune persone.
1970, Uomini contro
Il film è liberamente ispirato al romanzo di Emilio Lussu Un anno sull’Altipiano ed è ambientato durante la Prima guerra mondiale. In questa scena il generale Leone (Alain Cuny) ordina di fucilare un soldato esploratore, colpevole secondo lui di indisciplina. Il tenente Ottolenghi, interpretato da Gian Maria Volontè, esegue l’ordine a modo suo.
1972, Il caso Mattei
Gian Maria Volontè interpreta Enrico Mattei, presidente dell’ENI, ucciso in un attentato aereo il 27 ottobre 1962. Il film vinse il Grand Prix per il miglior film al 25º Festival di Cannes ex aequo con La classe operaia va in paradiso di Elio Petri (interpretato dallo stesso Volontè). La scena mostra l’intervista che il giornalista americano William McHale (anch’egli morto in circostanze strane) fece a Mattei nei pressi di un lago.
1973, Lucky Luciano
Il film è incentrato sulla figura del boss della malavita italoamericana Salvatore Lucania, detto “Lucky Luciano”. Nel 1946 il boss viene costretto a lasciare gli Stati Uniti come persona “indesiderata” e si trasferisce a Napoli, da dove gestisce il traffico internazionale di droga. In questa scena, ambientata all’interno delle Nazioni Unite, gli americani e il delegato italiano si scontrano sulle responsabilità e la gestione del caso Luciano.
1997, La tregua
Il film è tratto dal romanzo omonimo di Primo Levi del 1963 e racconta in prima persona il viaggio che lo scrittore ha dovuto affrontare insieme ad altri deportati italiani per fare ritorno in Italia, dopo essere stati liberati dal lager di Auschwitz dai soldati russi. Nella scena finale del film, i deportati che stanno facendo ritorno a casa riconoscono i loro carcerieri tedeschi e Primo Levi torna nella sua casa di Torino.