I secessionisti americani
In Louisiana e in Texas - e anche altrove - sono state raccolte decine di migliaia di firme per chiedere la separazione dagli Stati Uniti, dopo la rielezione di Obama
Gruppi di cittadini appartenenti a 22 stati americani hanno presentato petizioni alla Casa Bianca perché conceda al loro stato il diritto di staccarsi dagli Stati Uniti, così da formare un nuovo stato indipendente. Le petizioni sono state depositate nella sezione We the People del sito della Casa Bianca, che permette ai cittadini residenti negli Stati Uniti di promuovere e firmare petizioni tematiche. Le petizioni non hanno effetti vincolanti ma quelle che raggiungono 25 mila firme in trenta giorni potranno ottenere un commento da parte dell’amministrazione.
La prima richiesta di secessione è stata presentata da Michael E., un abitante di Slidell, in Louisiana, il giorno dopo la rielezione di Barack Obama alla presidenza. In poco tempo ha raggiunto 18 mila firme e altri cittadini – residenti soprattutto in stati a maggioranza repubblicana – hanno seguito il suo esempio. Finora gli stati per cui è stato richiesto il diritto alla secessione sono ventidue: Alabama, Arizona, Arkansas, Colorado, Florida, Georgia, Indiana, Kentucky, Louisiana, Michigan, Mississippi, Missouri, Montana, New Jersey, New York, North Carolina, North Dakota, Oklahoma, Pennsylvania, South Carolina, Tennessee, Texas.
Al momento la petizione relativa al Texas – dove Romney ha vinto con 15 punti di vantaggio su Obama – ha ottenuto più di 70 mila firme, superando quindi il limite posto dalla Casa Bianca per ottenere una risposta. Il governatore del Texas Rick Perry è intervenuto sulla questione dicendosi contrario alla secessione e spiegando di credere «nella grandezza della nostra Unione, che nessuno dovrebbe cambiare». La soglia delle 25 mila firme è stata superata anche dalla petizione per la Louisiana, che ne ha ottenute 28 mila.
Le petizioni sono quasi tutte identiche: iniziano citando la Dichiarazione di indipendenza americana e chiedono che sia «concesso in modo pacifico» allo stato in questione «di separarsi dagli Stati Uniti per formare un nuovo governo». In realtà la Costituzione americana non prevede la possibilità per i singoli stati di uscire dall’Unione: l’ultima volta che si è verificato un simile tentativo scoppiò la Guerra di Secessione. Anche volendo, quindi, il presidente non ha l’autorità di concedere agli stati il diritto di staccarsi dal paese.
Finora il presidente non ha commentato le richieste di indipendenza e non è certo che lo faccia. Il sito avvisa infatti che per evitare accuse di far pesare la propria influenza in modo inappropriato la Casa Bianca può rifiutarsi di commentare alcuni argomenti di competenza delle agenzie e delle corti federali, del governo statale o locale. Per esempio, la Casa Bianca non ha risposto alle richieste di apertura di indagine sul parlamentare Chris Dodd, accusato di aver accettato tangenti, o di liberare Bradley Manning, il soldato accusato di aver diffuso informazioni riservate passandole a Julian Assange. Lo scorso settembre però l’amministrazione Obama ha risposto a una petizione che si era fermata a 13 mila firme senza superare quindi la soglia necessaria: la petizione chiedeva la ricetta della birra della Casa Bianca.