L’FBI e le dimissioni di Petraeus
I servizi segreti interni avviarono un'indagine, mesi fa, per controllare che l'account di posta del capo della CIA non fosse stato violato: scoprendo gli scambi di email con l'amante
Ieri David Petraeus, il capo della CIA e uno dei comandanti militari più importanti degli ultimi anni, si è dimesso dal suo incarico per aver avuto una relazione extraconiugale con la scrittrice Paula Broadwell, che ha curato una sua biografia, dopo aver passato un anno in Afghanistan insieme a lui quando era a capo delle forze USA in Afghanistan. Prima di dedicarsi alla biografia del generale, Paula Broadwell ha trascorso molti mesi insieme a Petraeus anche per intervistarlo per un progetto della sua tesi di dottorato.
Prima che il generale, giovedì scorso, andasse alla Casa Bianca per parlare con il presidente Obama, alcuni membri del Congresso erano già a conoscenza di questa storia, tanto che Petraeus sarebbe stato incoraggiato da qualche politico a dimettersi, aspettando però che fossero passate le elezioni presidenziali. Le dimissioni di Petraeus, oltre alla decisione personale, sono state determinate da un’indagine dell’FBI (Federal Bureau of Investigation, i servizi segreti interni statunitensi) che voleva verificare una presunta violazione del suo account email: sono stati trovati così i messaggi scambiati con la sua amante (che è a sua volta sposata).
Quell’indagine era stata avviata alcuni mesi fa per «un comportamento potenzialmente criminale», che non era a carico di Petraeus o della Broadwell, ma aveva lo scopo di stabilire se l’account del generale fosse stato violato: dato che Petraeus è uno dei responsabili di primissimo livello, l’agenzia aveva paura che le informazioni contenute in quelle email potessero essere fonte per un ricatto.
I primi sospetti di una relazione tra Petraeus e Paula Broadwell erano emersi già qualche mese fa, quando la scrittrice, nell’intervista rilasciata alla CBS per presentare la biografia del generale, aveva raccontato aneddoti che sembrarono molto intimi riguardo la sua personalità e i suoi pensieri. Inoltre, Petraeus, che si è ritirato dall’esercito l’anno scorso, è ancora soggetto al Codice di Giustizia Militare che considera l’adulterio come un crimine, anche se quasi sicuramente non verrà aperto nessun procedimento penale nei suoi confronti.
Gli investigatori dell’FBI hanno incontrato il generale per parlare della questione due settimane fa, ma il Senato e la Commissione dei Servizi Segreti della Camera sono stati informati dell’indagine in corso soltanto questa settimana. Solitamente, invece, l’FBI informa subito il Congresso dell’avvio di un’indagine. Petraeus era atteso proprio al Senato la settimana prossima per una relazione sui fatti del settembre scorso in Libia, quando venne attaccato il consolato statunitense di Bengasi e morirono l’ambasciatore Christopher Stevens e altri tre diplomatici. La CIA di Petraeus è stata a lungo criticata per aver cercato inutilmente di negare il suo ruolo durante la crisi.
Prima di rendere pubblica la lettera di dimissioni Petraeus è andato da Barack Obama, alla Casa Bianca, per comunicare al presidente la sua decisione. Obama ha detto che a ricoprire il suo incarico sarà ora, in via provvisoria, Michael Morell, il vicedirettore della CIA. Oltre a Morell, uno dei candidati alla direzione dell’agenzia è John Brennan, consigliere del presidente per la sicurezza interna e l’antiterrorismo. Un altro candidato potrebbe essere Michael Vickers, un alto funzionario dell’intelligence al Pentagono ed ex agente della CIA.
Foto: David Petraeus (AP Photo/Susan Walsh)