Le manifestazioni in Argentina
Migliaia di persone hanno manifestato contro il presidente Cristina Kirchner e il governo per le politiche scelte per combattere la crisi economica
Ieri decine di migliaia di persone hanno partecipato a una serie di manifestazioni nelle principali città dell’Argentina per protestare contro le politiche del governo, e contro Cristina Kirchner, il presidente del paese. A Buenos Aires, la capitale, i manifestanti si sono trovati in Plaza de Mayo, la piazza principale della città che si trova nei pressi del palazzo presidenziale. Hanno sventolato centinaia di bandiere dell’Argentina, cantato più volte l’inno nazionale e urlato cori contro il governo, accusato di aver fatto poco per combattere il crimine e per superare la crisi economica. Altri manifestanti si sono ritrovati nella zona di Olivos dove Kirchner ha la propria residenza. Manifestazioni contro il governo sono state organizzate anche nelle città di Rosario, Santa Fe e La Plata.
Per diversi osservatori, le manifestazioni sono nate in maniera spontanea, soprattutto grazie al passaparola su social network come Facebook e Twitter. Secondo il governo, le proteste non sarebbero nate spontaneamente, ma sarebbero state volute e pilotate dai principali partiti di opposizione e dai gruppi fuori dal parlamento che sono contrari alle sue politiche.
Cristina Kirchner era stata eletta per un secondo mandato da presidente dell’Argentina circa un anno fa. Da allora, stando ai sondaggi, la sua popolarità è diminuita sensibilmente e solo un terzo della popolazione approva la sua azione di governo. I detrattori la accusano di vivere fuori dalla realtà e di non avere la percezione di quanto sia grave la crisi dell’economia nel paese. Secondo i dati ufficiali, molto criticati circa la loro effettiva accuratezza, negli ultimi due anni l’economia dell’Argentina era cresciuta di circa il 9 per cento, mentre quest’anno dovrebbe arrivare a malapena al 3 per cento.