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  • Venerdì 2 novembre 2012

In Argentina voteranno i sedicenni

Secondo molti si tratta di una mossa strategica del presidente Cristina Kirchner, che è molto popolare tra i giovani

Argentine President Cristina Fernandez is looks up at the audience as she is greeted prior to an address at Harvard University’s Kennedy School of Government in Cambridge, Mass., Thursday, Sept. 27, 2012. (AP Photo/Charles Krupa)

Argentine President Cristina Fernandez is looks up at the audience as she is greeted prior to an address at Harvard University’s Kennedy School of Government in Cambridge, Mass., Thursday, Sept. 27, 2012. (AP Photo/Charles Krupa)

Giovedì il presidente dell’Argentina Cristina Fernández de Kirchner ha promulgato una legge che abbassa l’età minima per votare da 18 a 16 anni. La legge era stata approvata dalla Camera dei deputati nella notte precedente con 132 voti favorevoli, due contrari e un astenuto. L’opposizione aveva lasciato l’aula prima del voto a causa di un commento del segretario del partito Cámpora, alleato del Frente para la Victoria di Fernández, che aveva accusato il partito socialista all’opposizione di “narcosocialismo” e di avere interessi con il narcotraffico. Fernández ha commentato la promulgazione della legge dicendo: «Oggi è un giorno speciale: ci svegliamo e ci sono argentini che hanno più diritti di ieri, perciò dobbiamo festeggiare». La nuova legge riguarda circa 1,4 milioni di persone.

In Argentina votare è formalmente obbligatorio ma per i ragazzi di 16 e 17 anni sarà volontario. Molti sostengono che la nuova legge sia un tentativo di rafforzare il governo e il presidente, che è molto popolare tra i giovani. Fernández punta a ottenere un buon risultato alle elezioni legislative di metà mandato, che si terranno nel 2013, così da poter modificare la Costituzione – che impone il massimo di due mandati presidenziali – e candidarsi per un terzo mandato nel 2015. Alcuni pensano invece che la nuova legge non possa fare molto per aumentare le percentuali di approvazione di Fernández: anche i giovani vivono nello stesso paese degli altri elettori e se il consenso di Fernández è in calo lo sarà molto probabilmente anche tra i sedicenni. In America Latina il voto ai sedicenni è in vigore anche in Brasile, Ecuador, Cuba e Nicaragua.

Foto: AP Photo/Charles Krupa