In Argentina voteranno i sedicenni
Secondo molti si tratta di una mossa strategica del presidente Cristina Kirchner, che è molto popolare tra i giovani
Giovedì il presidente dell’Argentina Cristina Fernández de Kirchner ha promulgato una legge che abbassa l’età minima per votare da 18 a 16 anni. La legge era stata approvata dalla Camera dei deputati nella notte precedente con 132 voti favorevoli, due contrari e un astenuto. L’opposizione aveva lasciato l’aula prima del voto a causa di un commento del segretario del partito Cámpora, alleato del Frente para la Victoria di Fernández, che aveva accusato il partito socialista all’opposizione di “narcosocialismo” e di avere interessi con il narcotraffico. Fernández ha commentato la promulgazione della legge dicendo: «Oggi è un giorno speciale: ci svegliamo e ci sono argentini che hanno più diritti di ieri, perciò dobbiamo festeggiare». La nuova legge riguarda circa 1,4 milioni di persone.
In Argentina votare è formalmente obbligatorio ma per i ragazzi di 16 e 17 anni sarà volontario. Molti sostengono che la nuova legge sia un tentativo di rafforzare il governo e il presidente, che è molto popolare tra i giovani. Fernández punta a ottenere un buon risultato alle elezioni legislative di metà mandato, che si terranno nel 2013, così da poter modificare la Costituzione – che impone il massimo di due mandati presidenziali – e candidarsi per un terzo mandato nel 2015. Alcuni pensano invece che la nuova legge non possa fare molto per aumentare le percentuali di approvazione di Fernández: anche i giovani vivono nello stesso paese degli altri elettori e se il consenso di Fernández è in calo lo sarà molto probabilmente anche tra i sedicenni. In America Latina il voto ai sedicenni è in vigore anche in Brasile, Ecuador, Cuba e Nicaragua.
Foto: AP Photo/Charles Krupa