I danni causati da Sandy
Le ultime foto e gli aggiornamenti degli Stati Uniti: si cerca faticosamente di tornare alla normalità, ma ci vorrà del tempo
Mentre proseguono i lavori per mettere in sicurezza gli edifici danneggiati e sgombrare le strade, soprattutto dagli alberi caduti a causa del forte vento, lungo la costa orientale degli Stati Uniti si cerca di tornare alla vita e alle abitudini di tutti i giorni dopo il passaggio della tempesta Sandy. Uno dei segnali più forti in questo senso è stata la riapertura ieri di Wall Street a New York, dopo due giorni consecutivi di chiusura della borsa. Come aveva promesso il sindaco della città, Michael Bloomberg, buona parte delle linee di autobus hanno ripreso il loro servizio e alleggerito un po’ il traffico.
Sempre nell’area metropolitana di New York alcuni treni per i pendolari sono tornati a viaggiare, mentre sono previsti tempi più lunghi per un ripristino completo delle linee della metropolitana. Alcuni collegamenti sono stati ripristinati, ma i tecnici sono ancora al lavoro per rimuovere l’acqua marina dai tunnel inondati nella notte tra lunedì e martedì scorsi nella zona di Lower Manhattan. Altre squadre stanno lavorando nelle stazioni, rimaste danneggiate sempre a causa delle inondazioni. Non è ancora chiaro quanto tempo sarà necessario per riportare a pieno regime il servizio, e questo potrebbe complicare la gestione del traffico tra le strade della città nei prossimi giorni. Le scuole pubbliche rimarranno chiuse fino alla fine della settimana.
In alcuni quartieri di New York manca ancora l’energia elettrica. Durante la fase più intensa del passaggio di Sandy un’ampia zona era rimasta senza elettricità a causa di una serie di avarie ad alcuni sistemi, compresa l’esplosione di un trasformatore che aveva mandato in cortocircuito numerose linee. Le autorità hanno spiegato che, salvo contrattempi, entro i prossimi tre giorni la corrente tornerà in tutte le abitazioni. Domenica la città non rinuncerà alla sua tradizionale maratona, hanno spiegato gli organizzatori e lo stesso Bloomberg.
Due dei tre principali aeroporti della zona, il JFK e Newark in New Jersey hanno riaperto ieri, cosa che ha permesso di ripristinare un certo numero di voli dopo le migliaia cancellate nei giorni scorsi. Il Fiorello LaGuardia, altro importante aeroporto, dovrebbe riaprire nella giornata di oggi in seguito alla riparazione dei principali danni causati da Sandy. Nelle ultime ore le autorità si sono dovute occupare anche di una perdita di gasolio nel tratto di mare tra Staten Island e il New Jersey a causa del danneggiamento di una cisterna. Si stima che siano finiti in mare circa 1,3 milioni di litri di carburante, diverse squadre sono intervenute disponendo galleggianti e altri sistemi per contenere la perdita.
Non ci sono ancora dati ufficiali e definitivi sul numero di persone morte a causa della tempesta. Le agenzie di stampa parlano di almeno 63 morti, 34 dei quali nella zona di New York. Le operazioni di ricerca dei dispersi sono ancora in corso, i soccorritori hanno fino a ora trovato diverse persone morte nelle loro abitazioni, inondate durante la fase più intensa del passaggio di Sandy.
Centinaia di squadre di tecnici sono al lavoro per ripristinare le linee elettriche e si stima che ci siano ancora diversi milioni di uffici e abitazioni al buio. Circa quattro milioni tra New Jersey e New York, due milioni negli altri stati confinanti. Nella Virginia Occidentale sono intanto caduti circa 90 centimetri di neve e altre 200mila abitazioni sono rimaste senza corrente. Nel Maryland è caduto oltre mezzo metro di neve, sempre portato da Sandy.
Ieri il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha fatto visita ad alcune delle zone più colpite dalla tempesta nel New Jersey. Interi quartieri lungo la costa sono stati danneggiati dalle onde e dal forte vento. Ci sono case distrutte, strade inaccessibili e sabbia che ha raggiunto i primi piani degli edifici. Obama ha promesso che il governo federale darà tutti gli aiuti necessari per la ricostruzione. A causa della rottura di alcuni argini nei pressi di Hoboken, città nel New Jersey poco distante da Manhattan, migliaia di persone sono rimaste isolate o hanno perso la casa. Saranno necessari almeno due giorni per rimuovere l’acqua dalle strade, spiegano le autorità.