Il caso del rave di Cusago
Ci sono una ragazza in coma, 40 feriti negli scontri con la polizia e due versioni che non combaciano
Nella notte tra sabato e domenica ci sono stati violenti scontri tra la polizia e i partecipanti a un rave nella ex Standa di corso Europa a Cusago, nella periferia nord di Milano. Una ragazza è in coma, ricoverata all’ospedale San Carlo, una quarantina di persone sono rimaste ferite tra partecipanti e poliziotti, quattro sono state fermate con l’accusa di violenza, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale.
La ragazza, che ha 22 anni ed è di Cuneo, sarebbe inciampata nel corso degli scontri e avrebbe sbattuto violentemente la testa su un calcinaccio. Dopo aver ricevuto i primi soccorsi dai sanitari all’esterno del capannone, ai quali avrebbe comunicato di avere una forte nausea, è stata trasportata in codice giallo all’ospedale San Carlo dove è stata sottoposta a una Tac che ha evidenziato un’emorragia cerebrale. Questo ha reso necessario un intervento chirurgico e la ragazza si trova adesso in coma farmacologico indotto.
Secondo la questura, intorno alle 18 di sabato le forze dell’ordine sono arrivate sul luogo del rave a cui stavano partecipando un migliaio di persone. Dopo aver cercato una mediazione con gli organizzatori, cercando di convincerli a spegnere la musica, ed essere entrati nella struttura per iniziare controlli e operazioni di sgombero, sarebbe partito un lancio di pietre e bottiglie contro gli agenti. Gli scontri si sono poi spostati all’esterno del capannone, dove gli agenti hanno reagito con cariche e gas lacrimogeni. Il questore di Milano Luigi Savina, che ha espresso «dispiacere» per quanto accaduto alla ragazza, ha specificato che gli organizzatori del rave erano già stati allontanati venerdì da Trezzo sull’Adda e sabato mattina da Limbiate, in provincia di Monza, dove avrebbero voluto fermarsi coi propri camion e dare inizio alla festa.
Secondo gli organizzatori, invece, le forze dell’ordine sarebbero state allertate in precedenza e nel pomeriggio di sabato avrebbero detto agli organizzatori che potevano continuare il raduno, dato che il proprietario dello stabile non aveva espresso l’intenzione di denunciare la loro presenza nella sua proprietà. Alle 21 però i poliziotti sarebbero tornati comunque, avrebbero fatto irruzione nel capannone e spento la musica senza cercare alcun tipo di mediazione, distruggendo casse e materiale tecnico, manganellando “qualsiasi cosa trovavano davanti” e dando così inizio agli scontri con i partecipanti al rave.
foto: ANWAR AMRO/AFP/Getty Images