Perché per le presidenziali USA si vota di martedì?
È una tradizione che dura da 160 anni: c'entrano lunghi viaggi in carrozza e giorni di mercato settimanali
Dal 1845 negli Stati Uniti si vota per le elezioni federali il martedì dopo il primo lunedì di novembre. Il motivo per questa data così precisa risale alla storia dei padri costituenti e ha a che fare con lunghi viaggi in carrozza e con il giorno settimanale dedicato al mercato: lo ha raccontato il sito del network di radio pubbliche statunitensi NPR.
Questa storia comincia nell’estate del 1787, quando tra maggio e settembre i delegati delle 13 colonie che avevano da poco vinto la guerra d’indipendenza contro l’Inghilterra si riunirono a Philadelphia. Non fu un lavoro rilassante: c’erano molti nodi da sciogliere, forti pressioni dai singoli stati e moltissimo lavoro da fare. Nella confusione, a quanto pare, la questione della data per le elezioni federali fu semplicemente dimenticata.
Il risultato fu che ogni stato scelse liberamente la data in cui tenere le elezioni e questo portò a settimane e settimane di caos elettorale diffuso in tutto il paese. Finalmente, nel 1845, il Congresso decise di regolare la questione e stabilire una data unica per tutti gli stati. Il problema era scegliere quale.
Il primo punto da tenere in considerazione era che recarsi al seggio, normalmente, richiedeva almeno un giorno di viaggio. Bisognava arrivare al luogo del seggio, in genere in carrozza, votare e poi ripercorrere la strada verso casa. Il lunedì venne escluso subito, perché avrebbe costretto gli americani a mettersi in viaggio di domenica, il giorno tradizionalmente dedicato al riposo e alle funzioni religiose.
Il mercoledì, altrettanto, non andava bene. Gli Stati Uniti erano ancora un paese agricolo e tradizionalmente il mercoledì era il giorno dei mercati. Questo tagliava fuori anche il giovedì, poiché non si poteva chiedere ai contadini americani di mettersi in viaggio proprio nel giorno di lavoro più intenso.
Il risultato di questi calcoli fu la scelta del martedì. Ma questa data, che è stata utilizzata tanto a lungo, non piace più così tanto ora che gli Stati Uniti sono passati da carrozze e mercati alle automobili familiari e ai megastore. Uno dei movimenti contrari si chiama Why Tuesday? (“Perché martedì?”). Insieme ad altri movimenti, accusa l’electoral tuesday di essere una delle principali cause dell’alto tasso di astensione che colpisce le elezioni americane.
Il martedì infatti è un giorno lavorativo nel mezzo della settimana e molti americani, secondo questi movimenti, non hanno il tempo di inserire il voto nell’agenda dei loro appuntamenti quotidiani. La soluzione che propongono è quella di spostare il giorno elettorale nel fine settimana. Ma queste proposte si sono sempre arenate.
L’ultima volta, quando l’equivalente americano della Ragioneria dello stato fu interpellata in proposito, vennero sollevate tutta una serie di obiezioni all’idea di votare il week end. Obiezioni di tipo logistico, come ad esempio la difficoltà di trovare qualcuno disposto a lavorare nei seggi durante i giorni festivi. C’è anche da considerare che il primo martedì di novembre non è, in realtà, l’unico giorno in cui è possibile votare: negli ultimi decenni si è molto diffusa la pratica del voto anticipato, permesso in oltre 30 stati, e che quest’anno dovrebbe essere utilizzato da circa il 40 per cento dei votanti.