Il nuovo record della disoccupazione in Spagna
Ha superato il 25 per cento e quella giovanile è oltre il 50: la più alta da più di trent'anni
In Spagna un lavoratore su quattro è disoccupato: ieri, l’Istituto Nazionale di Statistica (INE) ha annunciato che la disoccupazione in Spagna ha superato di poco il 25 per cento, in continuo aumento dall’estate scorsa. È la cifra più alta dal 1976, come hanno segnalato oggi tutti i giornali spagnoli. I disoccupati sono 5.778.000, su una popolazione attiva di 23 milioni di lavoratori: in un anno sono aumentati di 799.700 persone, mentre i posti di lavoro in meno sono 835.900. Tra luglio e settembre, la forza lavoro è diminuita di 12 mila persone.
I posti di lavoro persi sono stati soprattutto quelli nella pubblica amministrazione: nell’ultimo anno ci sono stati nel settore pubblico 230 mila dipendenti in meno e 49.400 soltanto nell’ultimo trimestre. Questa situazione è stata determinata soprattutto per i tagli di spesa decisi dal governo spagnolo e da parte delle amministrazioni locali. Nel privato, il settore che ha avuto più problemi è quello delle costruzioni: tra luglio e settembre ci sono stati 56.100 posti di lavoro in meno, mentre dall’inizio della crisi sono stati 3 milioni e 200mila, soprattutto per lo scoppio della bolla immobiliare.
La disoccupazione giovanile è del 52,34 per cento per un totale di di 970.200 persone, il 6,5 per cento in più rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. E ora che sta arrivando l’inverno la situazione potrebbe anche peggiorare, considerando che la stagione turistica in Spagna impiega molte persone in più, in un contesto generale di recessione (la seconda in meno di tre anni). La città autonoma spagnola con il tasso di disoccupazione più alto è Ceuta (il 41,03 per cento della popolazione attiva è senza lavoro). Il tasso di disoccupazione supera il 30 per cento in 16 province spagnole, mentre rispetto all’anno scorso la comunità autonoma con più disoccupati è stata l’Andalusia (184 mila in più).
Fatima Banez, il ministro dell’occupazione spagnolo, ha detto che bisogna comunque guardare ad alcuni «aspetti incoraggianti» dell’economia spagnola, dato che «negli ultimi due trimestri il numero di chi ha perso il posto di lavoro è diminuito ed è aumentato il numero dei lavoratori autonomi»: sono stati 65.100 nell’ultimo trimestre, il 3,6 per cento in più rispetto allo stesso trimestre dell’anno scorso, quelli che per trovare un’occupazione hanno cercato altre soluzioni, come quella di diventare liberi professionisti.
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