La BBC e lo scandalo Newsnight
Un popolarissimo programma televisivo britannico è accusato di aver insabbiato una brutta storia di abusi sessuali che riguarda uno dei suoi più celebri presentatori
Da qualche settimana la BBC è coinvolta in un caso che è un po’ uno scandalo giornalistico e un po’ un caso giudiziario, e ha la singolare caratteristica di essere tutto interno all’azienda.
Questa mattina si è dimesso Peter Rippon, direttore di Newsnight, probabilmente il più famoso programma di approfondimento giornalistico sulla tv britannica, esistente dal 1980 e condotto dal temibile Jeremy Paxman. Le dimissioni di Rippon sono collegate al caso di Jimmy Savile, presentatore e icona televisiva della BBC, morto l’anno scorso a 84 anni e oggi sospettato di decine di abusi sessuali. Rippon è accusato di non aver mandato in onda un’inchiesta del suo programma su Savile nel tentativo di non dare visibilità alle accuse e alle inchieste. Rippon si difende dicendo che secondo lui non c’erano prove abbastanza forti a sostegno delle accuse, quando ha preso la decisione. Ma partiamo dall’inizio.
Jimmy Savile è stato un volto della BBC per oltre quarant’anni, diventando nel 1964 il primo presentatore del famoso programma di classifiche musicali Top of The Pops e poi dal 1975 il conduttore di Jim’ll Fix It, un programma in cui cercava di esaudire i desideri degli spettatori, per la maggior parte bambini. Durante la sua vita è stato considerato un filantropo e si stima che abbia donato negli anni quasi 40 milioni di sterline in beneficenza, ricevendo per questo riconoscimenti importanti come il titolo di baronetto del Regno Unito e quello di cavaliere dell’ordine (Equestre Pontificio) di San Gregorio Magno.
La sua intensa attività benefica gli permetteva di avere accesso a diversi ospedali e orfanotrofi dove oggi si pensa che il conduttore abbia potuto adescare le proprie vittime: nell’ospedale psichiatrico di Broadmoor, nel Berkshire, gli era stato addirittura concesso di avere una camera personale e accesso illimitato a ogni ora del giorno. Negli ultimi anni della sua vita Savile era stato sfiorato dalle accuse, che all’epoca erano per lo più voci, ma non era mai stato denunciato apertamente e aveva sempre negato con forza le accuse a suo carico.
A dicembre dello scorso anno Newsnight aveva preparato uno speciale con un’inchiesta sulle abitudini sessuali di Savile ma il servizio era stato bloccato da Rippon con motivazioni che all’epoca erano sembrate credibili, riguardo l’inconsistenza delle accuse e delle testimonianze. A quasi un anno dalla cancellazione del programma George Entwistle, nuovo direttore generale della BBC, ha giudicato “non valide e incomplete sotto alcuni aspetti” le giustificazioni di Rippon, che è stato quindi accusato di aver agito allo scopo di insabbiare la vicenda.
Il 3 ottobre l’emittente privata britannica ITV1 ha trasmesso un documentario che racconta le storie di cinque donne che Jimmy Savile avrebbe violentato a partire dagli anni Settanta, nella sua Rolls Royce e nella roulotte che usava come camerino alla BBC. Dopo la trasmissione del documentario, moltissime donne all’epoca adolescenti si sono fatte avanti per denunciare abusi simili compiuti da Savile.
Al momento ci sono tre inchieste in corso. Una è l’inchiesta penale di Scotland Yard, la polizia di Londra, che indaga sia sugli abusi – che potrebbero essere quasi 200 – che sul comportamento della BBC nella vicenda. Poi ci sono due inchieste interne volute da Entwistle: la prima cercherà di chiarire le ragioni per cui la rete ha vietato la trasmissione del documentario, la seconda riguarderà proprio la cultura “passata e presente” della BBC, per cercare di capire come sia stato possibile nascondere uno scandalo di tale portata così a lungo. «Bisogna arrivare al fondo di quanto è accaduto, si tratta di questioni serie», ha commentato il primo ministro britannico David Cameron.
nella foto: Jimmy Savile (Colin Davey/Evening Standard/Hulton Archive/Getty Images)