Le corse di Tough Mudder
Le foto della competizione per-uomini-duri in cui non si vince niente, tra fango, filo spinato, fiamme e acqua ghiacciata
Circa 25 mila persone domenica hanno partecipato al Tough Mudder al Raceway Park di Englishtown, in New Jersey. Si tratta di una corsa a ostacoli particolarmente impegnativa lunga circa 15-20 chilometri: i concorrenti devono affrontare diverse prove sospesi sulle braccia, strisciando nel fango e sotto il filo spinato, correndo tra le fiamme o nell’acqua ghiacciata. Un portavoce dell’evento ha detto che solo l’80 per cento dei partecipanti riesce a finire il percorso, mettendoci in genere tre ore. Non c’è un limite di tempo, non c’è un vincitore – chi completa il percorso riceve una bandana arancione e un boccale di birra – e non ci sono particolari misure di sicurezza per garantire che nessuno si faccia male.
Il progetto è nato nel 2010 dall’idea di Will Dean, uno studente inglese che all’epoca aveva 29 anni e frequentava l’università di Harvard. Dean aveva lavorato diversi anni per il Foreign and Commonwealth Office britannico e coinvolse nel progetto un suo amico, Guy Livingstone. All’epoca la società impiegava una decina di persone e il prezzo del biglietto per poter partecipare era di circa 100 euro. Al primo evento, che si tenne in una stazione sciistica ad Allentown, in Pennsylvania, parteciparono circa 4500 persone. Nello stesso anno venne organizzato negli Stati Uniti in altre tredici città. Nel 2011 ne vennero organizzati 35 negli Stati Uniti, uno in Australia e uno in Regno Unito. Al momento hanno partecipato al Tough Mudder circa 500 mila persone.