Un’altra esplosione a Damasco
Dieci persone sono morte e il bersaglio della bomba era una stazione di polizia, mentre oggi l'inviato di pace dell'ONU incontra Bashar al-Assad
Questa mattina a Damasco, la capitale della Siria, sono morte almeno 10 persone e un’altra decina sono state ferite per l’esplosione di una bomba. La bomba era stata posizionata in un’auto ed era diretta a colpire la stazione di polizia nel quartiere a maggioranza cristiana di Bab Touma, ha spiegato un funzionario siriano. Non è ancora chiaro se i morti siano poliziotti o civili.
E proprio oggi è in programma l’incontro tra il presidente siriano Bashar al-Assad e Lakhdar Brahimi, l’inviato di pace dell’ONU e della Lega Araba: Brahimi ha chiesto ad Assad una tregua nella battaglia contro i ribelli, per i quattro giorni della festa musulmana di Eid al-Adha, che inizierà il 26 ottobre prossimo. Ma né il governo siriano, né i ribelli hanno accettato questo accordo. La battaglia è concentrata soprattutto nel nord del paese: venerdì scorso sono morte 133 persone, di cui 55 civili, 45 soldati lealisti e 33 ribelli, ha detto l’Osservatorio siriano per i diritti umani con sede a Londra.
Intanto gli Stati Uniti starebbero intensificando la collaborazione con i servizi di intelligence della Turchia, che confina con la Siria, nella prospettiva che il conflitto, che al momento è a livello di una guerra civile, possa allargarsi nella regione, come ha scritto il Washington Post. Nelle ultime settimane i funzionari militari dei due paesi si sarebbero incontrati per predisporre piani di emergenza con una no-fly zone, una zona entro la quale si impone il divieto di volo.
Foto: LOUAI BESHARA/AFP/Getty Images