La cena allegra di Obama e Romney
Ieri sera i due candidati si sono presi molto in giro durante una tradizionale e divertente cena di beneficenza (video)
di Emanuele Menietti – @emenietti
Dopo settimane di campagna elettorale con toni a volte molto duri e due dibattiti presidenziali (uno e due), il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, e il candidato repubblicano alla Casa Bianca, Mitt Romney, ieri sera (in Italia era notte) si sono incontrati a New York per prendersi bonariamente in giro a vicenda, nella tradizionale cena di beneficenza organizzata dalla fondazione Alfred E. Smith Memorial. I due candidati alle presidenziali di quest’anno hanno avuto una decina di minuti a testa per i loro discorsi, durante i quali erano chiamati a prendersi in giro e divertire i presenti.
All’evento si partecipa molto eleganti, e gli uomini devono indossare il frac. Ieri sera Mitt Romney ha iniziato il suo intervento dicendo di essere felice di potersi «rilassare e indossare ciò che Ann [la moglie, ndr] e io indossiamo ogni giorno a casa», alludendo ironicamente alla sua ricchezza. Romney ha poi detto che sperava nella partecipazione del vicepresidente Joe Biden «perché si sarebbe fatto una risata per qualsiasi cosa», facendo riferimento al suo dibattito con il candidato repubblicano alla vicepresidenza Paul Ryan dove sorrise spesso alle dichiarazioni del suo oppositore.
Romney ha poi proseguito ricordando che sia lui sia Obama fanno affidamento su persone molto importanti per la loro campagna elettorale: «Io ho la mia meravigliosa moglie Ann, lui ha Bill Clinton». Sul trattamento che riceve dalla stampa: «Il mio lavoro è impostare una visione positiva per il futuro del paese, e il loro lavoro è quello di assicurarsi che nessuno ne sappia niente», aggiungendo una previsione sui titoli dei giornali del giorno successivo: «”Obama accolto dai Cattolici”; “Romney va a cena con gente ricca”». Il candidato repubblicano ha concluso il suo discorso con alcuni apprezzamenti di rito nei confronti di Obama e della sua famiglia, della fondazione in ricordo di Al Smith e ricordando l’importanza delle elezioni di novembre.
Dopo Romney ha parlato Obama che ha iniziato con un’esortazione: «Per favore, rimettevi seduti sulle sedie, altrimenti Clint Eastwood inizierà a urlargli contro». Un riferimento al discorso di Eastwood nella serata finale della convention repubblicana, quando si intrattenne a lungo parlando a una sedia vuota su cui c’era un immaginario Obama. A differenza di Romney, Obama ha fatto diverse battute su se stesso, soprattutto sulla sua deludente resa nel corso del primo dibattito presidenziale: «Mi sento molto riposato dopo il lungo sonnellino che ho fatto durante il primo dibattito. Desidero in particolare scusarmi con Chris Matthews [giornalista di MSNBC che non nascose la propria delusione per il primo dibattito di Obama, ndr]. Quattro anni fa gli diedi un brivido lungo la schiena; questa volta gli ho fatto venire un colpo».
Obama ha anche risposto scherzosamente a Romney, che aveva osservato che durante la campagna del 2008 l’allora candidato democratico era stato accolto «come una celebrità» nei suoi viaggi all’estero. «Devo dire che sono colpito da come il governatore Romney sia riuscito a evitare questo problema», ha detto Obama facendo riferimento al viaggio di Romney di luglio in cui si mostrò impacciato e poco preparato sulla politica estera. Scherzando sul grande patrimonio di Romney: «Oggi sono andato a fare compere in alcuni negozi di Midtown. Ho saputo che Romney è andato a comprare alcuni negozi di Midtown». Sulla lunga durata della campagna elettorale: «A volte sembra che questa campagna duri da secoli, ma Paul Ryan mi ha assicurato che la corsa è durata solo due ore e 50 minuti circa». Il candidato alla vicepresidenza nelle scorse settimane aveva dato informazioni poco coerenti e improbabili sui tempi in cui corre una maratona, facendo molto discutere della sua sincerità.
Secondo diversi osservatori, Obama e Romney se la sono cavata sostanzialmente allo stesso modo. Forte dei suoi quattro anni da presidente e dei tanti discorsi tenuti, compresi quelli umoristici della cena dei corrispondenti della Casa Bianca, Obama è comunque apparso un po’ più a suo agio e spigliato nel leggere le battute. I due candidati si rivedranno di persona davanti alle telecamere il prossimo 22 ottobre in Florida per il loro ultimo dibattito televisivo. Si parlerà di politica estera, a due settimane dall’apertura dei seggi elettorali.
La cena della Alfred E. Smith Memorial viene organizzata ogni anno con lo scopo di raccogliere fondi per le attività caritatevoli della Chiesa cattolica. Si tiene ogni terzo giovedì di ottobre ed è dedicata alla memoria di Al Smith, ex governatore di New York e primo candidato cattolico alle presidenziali, che morì il 4 ottobre del 1944. L’evento è organizzato dalla fondazione a lui dedicata e si tiene dal 1945. Solitamente diversi milioni di dollari vengono raccolti dall’organizzazione nel corso della serata, che si svolge presso una delle sale del Waldorf-Astoria di New York.
A partire dagli anni Sessanta, la cena è diventata una tappa importante per i candidati che ogni quattro anni si sfidano per l’elezione alla Casa Bianca. Tra i primi candidati alle presidenziali a parlare all’evento vi furono il democratico e poi presidente John F. Kennedy e il suo oppositore repubblicano Richard Nixon. Negli anni seguenti hanno partecipato alla cena molti altri candidati come Gerald Ford e Jimmy Carter, Ronald Reagan e nuovamente Carter, Michael Dukakis e George H. W. Bush e in tempi più recenti Al Gore con George W. Bush. Durante la scorsa campagna elettorale del 2008 parteciparono Barack Obama e il candidato repubblicano John McCain.
L’iniziativa in ricordo di Al Smith ha talvolta messo in evidenza gli attriti tra i democratici e parte delle gerarchie della Chiesa cattolica, soprattutto negli anni in cui il dibattito sull’aborto era più acceso. Nel 1980 Jimmy Carter fu brevemente contestato durante il suo discorso, e quattro anni dopo Walter Mondale, che sfidava il repubblicano Reagan, non partecipò alla cena dicendo di essere al lavoro per prepararsi per il successivo dibattito presidenziale. In tempi più recenti l’arcidiocesi di New York scelse di non invitare i candidati, dando motivazioni generiche o spiegando che la loro presenza sarebbe stata motivo di conflitto e divisione.
La cena di New York riceve a ogni campagna elettorale un notevole seguito mediatico, perché di solito è l’unica occasione per vedere i due candidati insieme in un contesto meno formale e ingessato – malgrado gli abiti – rispetto a quello dei dibattiti televisivi. Con i loro discorsi fanno battute su loro stessi e hanno la possibilità di alleggerire, almeno per una sera, i toni sugli argomenti più difficili e controversi della campagna elettorale. Consapevoli che comunque alcune grandi verità spesso sono dette ridendo.