È esplosa una bomba a Beirut
Otto morti e 78 feriti davanti alla sede del partito falangista libanese, cristiano e critico con il presidente siriano Assad
Almeno 8 persone sono morte e 78 sono rimaste ferite a causa dell’esplosione di una bomba in una strada centrale di Beirut, in Libano. L’attentato è avvenuto nel quartiere di Ashafriyeh, abitato prevalentemente da cristiani, davanti a un ufficio del partito falangista libanese. Molte macchine hanno preso fuoco e la facciata di un negozio a più piani è stata gravemente danneggiata. Un’ambulanza è arrivata sul posto per trasportare i feriti in ospedale e i poliziotti hanno circondato la zona. Una delle persone uccise è Wissam Al-Hassan, capo dei servizi di sicurezza del Libano e membro di un movimento politico anti-siriano.
L’attentato è avvenuto in un momento di particolare tensione tra le diverse fazioni del paese: cristiani, sunniti e sciiti. La situazione in Libano è stata infatti inasprita dal conflitto in Siria tra sunniti e alawiti, la minoranza a cui appartiene il presidente Bashar al-Assad: insieme ai soldati siriani infatti hanno combattuto anche forze di Hezbollah, un’organizzazione militante islamica affiliata a Siria e Iran, inclusa tra le organizzazioni terroristiche da Stati Uniti, Olanda, Regno Unito, Australia, Canada e Israele. Il partito falangista libanese, possibile bersaglio dell’attentato, è particolarmente critico verso il presidente siriano Bashar al-Assad.
(Foto: AP Photo/Hussein Malla)